
A firmare la determina di presa d’atto la dirigente dell’Ufficio Patrimonio, Beba Caldarazzo. Tutto da rifare
FASANO – Circa un mese fa abbiamo dato notizia circa la gara, andata deserta, per l’aggiudicazione del “Parco delle Rimembranze”: oggi scopriamo che nessuna offerta è pervenuta anche per la locazione dell’immobile comunale in via del Balì, nel centro storico di Fasano. La dirigente dell’Ufficio Patrimonio, Beba Caldarazzo, ha firmato una determina lo scorso 16 marzo con la quale prende atto della seduta deserta per la “concessione in locazione e contestuale valorizzazione dell’immobile del Comune di Fasano, sito nel centro storico, avente ingresso in via del Balì ai civici 12, 16, 18, 20, in via Guida civico 18 e in via Madonna delle Grazie civico 7, con riqualificazione dell’Atrio del Balì”.
L’obiettivo era quello di riqualificare l’antica residenza di una delle strade nevralgiche della parte antica, nell’ottica del recupero e valorizzazione del centro storico, “punto imprescindibile – si leggeva nel comunicato stampa inviato alle testate giornalistiche lo scorso 3 gennaio – dell’Amministrazione Zaccaria”. Ma nessuno si è dichiarato interessato a partecipare al bando, bocciando l’iniziativa del Comune di Fasano, così come è accaduto per la villa comunale un mese fa.
Per il “Parco delle Rimembranze” c’era comunque, inizialmente, la volontà di 3 o 4 imprenditori locali di prendere in gestione l’area verde del centro fasanese, ma – a detta degli stessi – le condizioni del bando erano limitanti, a cominciare dalla mancata possibilità di ampliare il chioschetto per la somministrazione di cibo e bevande, all’interno del quale bisognerebbe anche realizzare bagni pubblici, per il personale e per i disabili. Stessa sorte è quindi toccata per l’immobile di via del Balì, il cui bando non ha riscosso alcun interesse.
L’avviso di gara riguardava la cessione in locazione dei locali al piano terra dell’antica residenza del Balì, dei Cavalieri di Malta (da cui deriva la denominazione dell’edificio e della strada). La volontà dell’Amministrazione comunale era quella di destinare i locali ad un ristorante, un caffè o altra «attività di economico-commerciale del tipo somministrazione di alimenti e bevande», come si leggeva nella delibera, affinché venisse reso più attrattivo, da un punto di vista commerciale, il centro storico di Fasano. Il bando prevedeva la cessione dei locali in locazione per nove anni (rinnovabili).
L’aggiudicatario si sarebbe dovuto impegnare a recuperare i locali con la manutenzione straordinaria degli stessi, prevedendo anche il restauro conservativo del cortile del Balì con lavori di messa in sicurezza dell’impianto elettrico, pitturazione in calce delle facciate, dei portoni, delle inferriate e finestre prospicienti il cortile stesso, livellamento delle antiche chianche. Il cortile poteva essere usato per la propria attività, fermo restando gli impegni connessi all’attività istituzionale (matrimoni, conferenze, visite scolastiche).
L’appalto sarebbe stato aggiudicato mediante procedura aperta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma nessuno ha mostrato interesse. Un fallimento della politica locale, che si aggiunge a quello rimediato un mese fa per la villa comunale. Sarebbe il caso, a questo punto, prevedere bandi di gara più accessibili e soprattutto appetibili per l’imprenditoria locale, altrimenti la storia si ripeterà ancora, perché nulla esclude che sia possibile farlo pur rispettando i limiti della normativa vigente.