
Il comune continua a sonnecchiare e i concessionari, che si stanno costituendo in associazione, corrono con i ricorsi al TAR
FASANO – Il settore turistico a Fasano rischia di ricevere il definitivo colpo di grazia. E questa volta c’entrerà poco la pandemia da Covid-19. La grande responsabilità sarà il ritardo che l’Amministrazione comunale ha accumulato nel dare le concessioni demaniali su tutta la costa fasanese, da Egnazia fino a Tavernese, nessuno escluso.
“Questa – ci fanno notare alcuni concessionari – potrebbe essere una delle cause del grande assembramento di gente che si è avuto, qualche settimana fa, in zona Forcatella: centinaia e centinaia di persone che si sono riversate nei pochi ristoranti aperti al pubblico, mentre tutti gli altri sono stati costretti a restare chiusi perché senza una prospettiva di futuro certo.
La questione è legata alla proroga delle concessioni demaniali al 2033, in base ad una legge del Governo nazionale e a due circolari emanate dalla Regione Puglia non ancora attuate dal Comune di Fasano. Nonostante l’approvazione in pompa magna in Consiglio comunale, con tanto di dichiarazioni trionfalistiche sui giornali locali da parte degli amministratori, le pratiche sono tutte ferme o vanno molto a rilento negli uffici del settore Demanio. Ad oggi, i concessionari possono solo godere dell’uso dei beni fino al prossimo 30 giugno: nessun provvedimento dell’Amministrazione comunale, bensì una concessione in base ad una legge del governo nazionale.
«Ad oggi – fa sapere una rappresentanza dei concessionari – nulla è stato fatto a Palazzo di Città. Possiamo utilizzare solo i nostri beni, ma questo ci è concesso da una legge 182 comma 2 del 2020 (dl 34/2020, convertito nella legge 77/2020), non di certo dall’Amministrazione Zaccaria. C’è un accanimento verso tutti i concessionari da Egnazia a Tavernese, stanno cercando in tutti i modi di spazzar via quanta più gente possibile dal demanio. Noi abbiamo sempre rispettato tutto e l’Amministrazione Zaccaria, dopo cinque anni di governo, si è svegliata grazie alle nostre manifestazioni. Nel 2018, la legge regionale 145 obbligava i Comuni a fare un atto ricognitivo sulle concessioni, ma nulla è stato mai fatto».
La stagione turistica, quindi, è a serio rischio. Non ci sono autorizzazioni, solo una concessione (per altro governativa) all’uso dei beni fino al 30 giugno, ma non per tutti. Ad oggi ce ne sono alcuni che non hanno avuto neanche tale concessione. «Noi operatori – riprendono – siamo costretti ad indebitarci per provare a programmare l’estate. Dal 1° luglio non sappiamo se avremo la disponibilità d’uso di quello che è nostro, costruito negli anni dai nostri avi. Inoltre, per portare avanti le nostre ragioni, stiamo affrontando anche tantissime spese legali e l’Amministrazione Zaccaria sostiene anche di esserci vicina. Come? Costringendoci a difenderci con i nostri avvocati?».
Ci sono operatori turistici, che lavorano con clientela estera, costretti a rinunciare alle prenotazioni perché ad oggi non c’è alcuna certezza sulle concessioni demaniali. Con tutte le conseguenze per il turismo locale, l’economia e le centinaia di posti di lavoro a rischio. Altro che Covid-19. «Siamo stati a Bari, in maniera informale – riprendono alcuni concessionari –, e gli impiegati degli uffici regionali ci hanno detto che le concessioni sono prorogate automaticamente fino al 2033, il Comune di Fasano deve fare solo controlli affinché queste siano in regola. Ma qui non si muove nulla, è tutto fermo e siamo a metà marzo, con la stagione (pandemia permettendo) pronta a partire. Non possiamo fare alcun investimento, abbiamo paura che dal 1° luglio tutto ci venga sottratto».
E proseguono: «Abbiamo ricevuto lettere dall’Ufficio Demanio del Comune di Fasano e le stesse sono la contraddizione l’una dell’altra, non sanno neanche scrivere una lettera. Menzionano leggi e regolamenti che, nelle missive successive, spariscono. La Regione Puglia, con una circolare che ci è stata inviata, ci dice che le concessioni demaniali vengono prorogate fino al 2033, ovviamente dopo una ricognizione del Comune di Fasano sulle regolarità delle stesse per scongiurare ad esempio eventuali abusi. Il sindaco Francesco Zaccaria ha chiesto, a dicembre scorso, di chiudere entro il 28 febbraio tutte le ricognizioni, ma nulla è stato fatto, siamo in balia delle onde. Noi abbiamo proceduto con diffide, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta, e per questo ci siamo rivolti al Tar di Lecce».
A dicembre scorso, sulla questione era anche intervenuto il consigliere comunale Lello Di Bari. «Siamo stati tacciati di strumentalizzazione politica, ad oggi – proseguono i concessionari demaniali – stiamo avendo conferme su ciò che l’opposizione in Consiglio comunale aveva sollevato qualche mese fa. C’è una deliberata approvata, ma le pratiche sono tutte bloccate negli uffici, con un forte accanimento verso i concessionari. I funzionari comunali devono solo chiudere l’istruttoria e concedere o meno la concessione, ma tutto tace. Devono essere chiari e dare magari risposte immediate, che nel caso potremo impugnare e difenderci. L’Amministrazione Zaccaria ha fatto campagna elettorale, dicendo di aver approvato la proroga delle concessioni, ma invece è tutto fermo, come anche il Piano Costa».
Non solo. «L’assessore Giuseppe Galeota è assente, si fregia di aver portato a termine opere pubbliche, come il porto di Savelletri, ma sono lavori programmati dal suo predecessore l’assessore Leonardo De Leonardis. Abbiamo chiesto un incontro per un confronto anche sul Piano Costa, ma non siamo stati mai convocati. Sui giornali l’assessore Galeota parla solo di sport, nessun problema ci mancherebbe, ma non fai mai riferimento alle concessioni demaniali. Noi siamo esasperati, stiamo pagando anche le polizze fidejussorie fino al 31 dicembre prossimo, senza sapere se dal 1° luglio avremo la disponibilità di quei beni».
Per difendere le loro ragioni, una trentina di concessionari demaniali tra Savelletri e Torre Canne si sono uniti in associazione (che sarà presentata nei prossimi giorni), con l’obiettivo di portare avanti le loro istanze e pronti a dichiararsi «custodi della litoranea». Definito anche il nome del presidente e del consiglio direttivo, che saranno ufficializzati a breve, così come anche il nome del sodalizio. Si prospetta, quindi, battaglia tra concessionari demaniali (con tutto il movimento di lavoratori impiegati nel settore turismo) e Amministrazione comunale.