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La moglie dell’indimenticabile calciatore ha presentato il libro “Per sempre noi due” nell’ambito della rassegna “Libriamo…tra le masserie”
FASANO – Dopo la brusca interruzione per l’emergenza pandemica dello scorso dicembre, è ripresa finalmente Libriamo… tra le masserie, la rassegna organizzata dal Mondadori Point di Fasano di Laura De Mola. L’appuntamento di ieri (2 marzo) si è svolto al centro sportivo Bs Soccer Team presso l’Arena degli Ulivi – scelta non casuale – e ha visto protagonista Federica Cappelletti, autrice del libro Per sempre noi due, edito da Rizzoli. A dialogare con la giornalista e moglie dell’indimenticabile Paolo Rossi, una grande firma del giornalismo sportivo italiano, Marco Mazzocchi.
Palpabile l’emozione tra i presenti, a cominciare da quella della padrona di casa, Laura De Mola, che dopo aver dato il benvenuto e salutato gli ospiti eccellenti seduti tra il pubblico, Roberto Donadoni, il Presidente del Comitato regionale pugliese di calcio della Lega Nazionale Dilettanti Vito Tisci e l’attore Ronn Moss con signora, che ha definito la Cappelletti «una donna eccezionale».
Brillante e ineccepibile la chiacchierata condotta da Marzocchi – anche questa una scelta non casuale, dato il profondo affetto che lo legava a Rossi – che ha definito Per sempre noi due, «un gran libro, per quello che vi è scritto e per come è stato scritto, di pancia e col cuore; dove quel “per sempre” ripetuto infinite volte sta a testimoniare un legame indissolubile e ci regala episodi intimi e poco conosciuti del Paolo uomo».
Per scrivere questo libro la Cappelletti si è presa il giusto tempo, perché «sapevo che sarebbe stato doloroso ricordare. Ma alla fine ce l’ho fatta, ho esaudito in qualche modo il desiderio di Paolo che negli ultimi giorni mi ha chiesto di non dispendere la nostra storia. Questo libro è stato catartico per me, ma per ora non sono ancora pronta a rileggerlo».
Tanti gli episodi ricordati, dal loro primo curioso incontro alla decisione inevitabile di stare insieme, nonostante entrambi avessero una situazione complessa alle spalle. Inevitabile il ricordo dei “mitici” Mondiali del 1982, che hanno generato, in quest’era moderna e tecnologica, una chat privata in cui la Cappelletti è entrata di diritto e che dimostra ancora una volta il senso di fratellanza e di squadra pazzeschi di quella squadra. «Quello che hanno trasmesso quel mondiale e i suoi protagonisti – ha dichiarato Donadoni invitato da Mazzocchi a intervenire – è stato unico. Quasi irripetibile oggi».
Commovente poi il ricordo dell’ultima visita fatta da Rossi a Bearzot, quando il mister dopo averlo abbracciato come solo un padre può fare con un figlio, gli confessò di essere malato di cancro. Un episodio simpatico lo ha raccontato invece Ronn Moss, quando con sua moglie Devin furono ospiti di Rossi e della Cappelletti nel loro resort in Toscana, si rese protagonista di un duetto “indimenticabile” (diventato virale) sulle note di Un’avventura di Battisti proprio con Paolo. «Un uomo umile, genuino, empatico. Penso spesso a lui», ha dichiarato l’attore americano.
Inevitabile infine il ricordo, straziante, degli ultimi mesi di Rossi e la scelta di tenere segreta la malattia e la sofferenza del calciatore, per sua stessa scelta. «È stata dura nascondere a tutti la cosa, è toccato a me proteggerlo e lasciarlo il più possibile sereno» ha dichiarato commossa la Cappelletti. E alla domanda sulle due figlie avute con Rossi: «le bimbe sono orgogliose del loro papà. Sono state amate tanto da lui, perché volute. Paolo è stato un papà presente, dolce. Le nostre figlie sono serene, continuiamo a farlo vivere con noi, parlando di lui tutti i giorni. Paolo mi fatto un bel regalo lasciandomi loro».
Fotoservizio di Mario Rosato
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