
Si è tenuto ieri sera il concerto dell’Aquila di Ligonchio
FASANO – Ottantadue anni, ma una grinta ancora da vendere, quella che Iva Zanicchi ha portato ieri sera (venerdì 23 settembre) sul palco di Piazza Ciaia.
Ad aprire le danze l’artista e compositore Daniele Ronda, che ha accompagnato la Zanicchi nel “Gargana Tour”. Gargana appunto, un termine del dialetto ligonchiese che rimanda alla voce forte e graffiante della Zanicchi, che sin da piccola veniva apostrofata con quel nome, proprio quel nomignolo che le avrebbe spianato la strada.
Ed è così che la Zanicchi comincia con “Testarda io”, “Come ti vorrei” e “Ciao cara, come stai?”, senza dimenticare l’ultimo successo di Sanremo “Voglio amarti”.
Poi un altro tuffo nel passato con “Le montagne”, “La notte dell’addio” e “Un fiume amaro”. L’Aquila di Ligonchio, fra siparietti comici e più intensi col pubblico (tenero il ricordo con uno spettatore della canzone per bambini “Mamma tutto”), riparte col repertorio latino con “Quizás quizás quizás” e con un omaggio a Mina con “Non credere”.
A chiudere le danze, prima dell’intramontabile “Zingara” che fa cantare tutto il pubblico presente, un omaggio alla canzone napoletana con “Munasterio ‘e Santa Chiara” di Roberto Murolo, e con “Luna rossa”, “Chella llà”, e “‘O sarracino” del grande Renato Carosone.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.











