L’autore della aggressione ha patteggiato la pena
PEZZE DI GRECO – Tre anni e 5 mesi di reclusione: a tanto è stato condannato il 47enne di Pezze di Greco che lo scorso 17 settembre, al culmine di una lite per motivi di gelosia, aveva sfondato la porta di casa ed aveva aggredito con calci e pugni la ex compagna, una 31enne della frazione, con la quale aveva intrattenuto una relazione sino a circa un anno prima, provocandole politraumi giudicati guaribili in 30 giorni.
L’11 dicembre scorso, il 47enne era stato arrestato e trasferito nel carcere di Brindisi, dove si trova tuttora, in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi
Il 28 gennaio scorso, poi, dopo la scelta dell’imputato di patteggiare la pena, il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Brindisi Valerio Fracassi ha emesso la sentenza condannando il 47enne alla pena definitiva di 3 anni e 5 mesi di reclusione.
Una condanna emessa al termine di una serie di indagini partite all’indomani della ennesima aggressione (avvenuta il 17 settembre scorso) quando la vittima trovò il coraggio di varcare la soglia della caserma dei Carabinieri di Pezze di Greco presentando una circostanziata denuncia, assistita dal suo legale di fiducia l’avv. Mauro Blonda che a dicembre scorso si era opposto alla richiesta di scarcerazione ottenendo alla fine una pena maggiore di quella inizialmente proposta.
Durante le successive indagini, scattate a seguito del violento episodio, erano emerse, inoltre, diverse condotte di maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti della donna durante il periodo della loro relazione, protrattesi dal 2017 al 2020.
La mattina del 17 settembre scorso, il 47enne prima di massacrare di botte la sua ex compagna nella abitazione della donna in via Rosmini, a poche decine di metri da piazza XX Settembre, le aveva gridato “Stavolta ti ammazzo e poi vado ad uccidermi io!!”.
Dalle indagini è venuta fuori una storia di incomprensioni, gelosia, aggressioni e liti che andava avanti da anni. L’altro giorno, poi, la vicenda si è conclusa con il patteggiamento e la condanna del 47enne a 3 anni e 5 mesi di reclusione.