
I dettagli della operazione dei Carabinieri di Fasano
FASANO – Sono finiti in carcere all’alba di questa mattina il presunto mandante ed il presunto esecutore degli attentati incendiari ai danni del pub “Ciporti” avvenuti lo scorso anno a Fasano. Episodi che determinarono grande paura tra i residenti e i commercianti e grande impegno da parte dei Carabinieri.
E sono stati proprio i Carabinieri della compagnia di Fasano a portare avanti dal dicembre 2019 al marzo scorso una articolata indagine che all’alba di questa mattina è sfociata in una operazione di polizia giudiziaria nel corso della quale i militari della sezione operativa della compagnia di Fasano, coadiuvati dai colleghi del nucleo cinofili di Modugno e dello squadrone eliportato cacciatori “Puglia”, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura, a 9 fasanesi, tre dei quali sono finiti in carcere, due ai domiciliari e quattro sono stati destinatari della misura dell’obbligo di dimora.
Sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata, incendio, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ricettazione e furto aggravato di autovetture.
In carcere sono finiti i fasanesi Giovanni Potenza, 47 anni, Luigi Conversano, 36 anni, e Francesco Cofano, 22 anni.
Ai domiciliari, invece, sono finiti Giovanni Salerno, 52 anni, e Simone Palazzo, 21 anni. Salerno e Palazzo non sono coinvolti negli attentati incendiari; il primo infatti risponde di detenzione e spaccio di stupefacenti; il secondo è accusato oltre che di spaccio anche di estorsione.
Mentre per G.D. (23 anni), C.C. (25 anni), M.P. (21 anni) e G.G. (19 anni) è scattato l’obbligo di dimora.
Le indagini sono state coordinate dal pm Alfredo Manca.
I carabinieri hanno documentato numerosi episodi incendiari avvenuti nel territorio del Comune di Fasano tra il 2019 e il 2020 e in particolare quelli che hanno colpito, in diverse occasioni il bar-pub “Ciporti”. Dalle indagini è emerso che gli incendi al pub “Ciporti” erano stati causati per fare ritrattare una testimonianza.
Al centro delle indagini l’incendio della autovettura del proprietario del pub “Ciporti”, l’incendio prima della porta di ingresso dello stesso pub e poi dell’intero locale a dicembre 2019. Grazie alle indagini, i Carabinieri, coordinati dalla Procura, sono riusciti a identificare il presunto mandante – un fasanese al quale viene anche contestata la detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti – e il presunto esecutore materiale di tali episodi, un giovane disoccupato.
Il giovane disoccupato viene anche ritenuto responsabile dell’incendio di altre due autovetture, tra cui di una Mercedes Classe A di proprietà di un noto imprenditore fasanese, incendiata nel parcheggio di un una autorivendita, e della finestra di una gelateria ubicata sul lungomare a Torre Canne, avvenuto nella estate scorsa.
Ma non solo questo. Le indagini hanno fatto luce anche su alcuni episodi di estorsioni e spaccio di stupefacenti.
Nel corso della attività investigativa a carico dei due principali indagati, i Carabinieri hanno anche raccolto importanti indizi a carico di altri fasanesi che avrebbero favorito i due e che si sarebbero resi responsabili, in concorso tra loro, di numerose cessioni di sostanze stupefacenti sul territorio fasanese, ma anche della ricettazione di due auto rubate – una Fiat Grande Punto rubata a Fasano e un’Audi rubata a Locorotondo – e del furto di una autovettura poi restituita, con un’altra estorsione, al legittimo proprietario.
Dalla visione dei numerosi filmati delle telecamere di sicurezza della zona dove sono avvenuti gli incendi, è emerso anche un particolare abbastanza preoccupante: in un caso, infatti, si notano i malviventi che arrivano con tanica di benzina e mazzola per dare fuoco al pub “Ciporti” ma si notano anche quattro comuni cittadini, che si trovavano a passare per caso dalla zona, che notano tutto ma fanno finta di niente e che non avvisano le forze dell’ordine e nemmeno collaborano con le stesse.
Da un lato, dunque, il periodo buio degli attentati incendiari avvenuti lo scorso anno a Fasano ha generato tanta paura e apprensione in città, dall’altro però anche una omertà altrettanto preoccupante.