Svolto l’altra sera un incontro a palazzo di città
FASANO – “Salviamo la Piana dei Monumentali. Contro la Xylella, sovrainnesto, prevenzione e rigenerazione”: è stato questo il tema di un incontro pubblico organizzato dal Parco naturale regionale delle Dune costiere, in collaborazione con il Gal Valle d’Itria e con il Gal Alto Salento 2020, che si è svolto giovedì scorso presso la sala di rappresentanza del Comune di Fasano.
Dopo i saluti del sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, del presidente del Gal Alto Salento 2020, Gianfranco Coppola, e del vicepresidente del Gal Valle d’Itria, Giannicola D’Amico, l’incontro è stato introdotto dall’on. Enzo Lavarra, presidente del Parco Dune costiere.
A seguire Donato Boscia, dirigente di ricerca presso l’Istituto per la Protezione sostenibile delle Piante – CNR Bari, ha portato alla vasta platea, composta da imprenditori agricoli, imprenditori agrituristici, imprenditori turistici, rappresentanti delle organizzazioni di categoria, e tantissimi cittadini, gli ultimi aggiornamenti in materia di Xylella e delle ricerche che il Cnr sta compiendo ormai da diversi anni.
A seguire sono intervenuti a portare dei contributi alla discussione i rappresentanti delle organizzazioni di categoria agricole operanti sul territorio e delle associazioni che si stanno interessando alla problematica della Xylella.
Sono intervenuti Adriano Abate, direttore provinciale di Confagricoltura Brindisi, Filippo Angelini De Miccolis, presidente provinciale di Coldiretti Brindisi, Piero De Padova, presidente provinciale di C.I.A. – Agricoltori Italiani Brindisi-Taranto, Marco Dipierdomenico, presidente di Aipop, e Carmela Riccardi, presidente del Libero Comitato Anti-Xylella.
Le conclusioni sono state tracciate dall’on. Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole, che ha assicurato l’impegno del Governo nel sostegno alla ricerca e alle imprese agricole, confermando anche lo stanziamento dei 300 milioni di euro per affrontare la emergenza Xylella,
“La minaccia distruttiva incombe su un patrimonio unico – ha dichiarato nel corso dell’incontro il presidente del Parco delle Dune costiere, on. Enzo Lavarra -. La consapevolezza della gravità della situazione non deve portare alla resa, al contrario ad una azione di sistema del territorio verso le istituzioni. Parco, Gal e Comuni della Piana, insieme alle organizzazioni professionali e ai ricercatori, chiedono la piena e urgente applicazione delle misure programmate nello stesso Piano nazionale del governo . Accanto alle misure per il Basso Salento, che non può essere abbandonato alla desertificazione. Il Piano contiene un capitolo dedicato alla tutela della Piana. Vi è scritto nero su bianco l’impegno a sostenere programmi ad hoc a cui destinare risorse del Fondo di coesione e sviluppo ad integrazione delle risorse del Psr della Puglia – ha spiegato Lavarra -.Fra Le misure indilazionabili vi è prima di tutto il protocollo per sovrainnesto delle cultivar resistenti. E che sia di semplice attuazione e con ristoro adeguato per gli agricoltori. Quindi servono ancora il potenziamento del personale dedicato, a cominciare dall’Osservatorio fitosanitario regionale, la possibilità del reimpianto anche di coltura arboree diverse dall’olivo, una campagna istituzionale di capillare informazione delle comunità”.
Lavarra ha infine riproposto la necessità dj una decisione sulle ridefinizione delle zone demarcate .
“Se il sovrainnesto è l’unica speranza di salvezza e di prevenzione della epidemia e la sua sperimentazione è autorizzabile solo nelle aree ex contenimento si abbia il coraggio di estendere l’area ex contenimento fino a Fasano – ha spiegato Lavarra -, in alternativa ricorrere alle deroghe consentite per scopi scientifici e autorizzare il sovrainnesto in tutta la Piana. Chiudere gli occhi sulla presenza di Xylella in tutta la Piana è irresponsabile”.
Chiudere gli occhi sulla presenza della xylella è irresponsabile dopo l’avvenuto scempio della bellezza tradita.
C’è stato chi ha negato per molto tempo che si trattasse di xylella,ci sono state inchieste che hanno portato solo a indagare esperti e scienziati che dicevano la verità.Anche autorevolissime autorità della nostra Regione oltre a inneggiare alle inchieste delle Procure hanno sposato per molto tempo il falso del allarme più estremo ambientalismo assecondando le tesi di chi diceva che si trattava di una bufala inventata dai giornali e dei rimedi inventati dalle multinazionali dei pesticidi.