Conosciamo la responsabile dell’ unione di cittadini liberi “Vrpi – Vera Rivolta delle Partite Iva”
FASANO – Vera Narducci, con la sua unione di cittadini liberi “Vrpi – Vera Rivolta delle Partite Iva”, unitamente ai referenti Vrpi di ogni regione d’Italia e ad altri gruppi spontanei di categoria provenienti da tutta la nazione, in collaborazione con il “Movimento D508”, ha organizzato qualche giorno fa su un flashmob di protesta, con l’apertura simbolica delle attività e l’affissione di un manifesto di denuncia, per sottolineare il «totale abbandono delle istituzioni e lo smascheramento delle insidie che si celano nei vari decreti “Cura Italia” e “Salva Imprese”».
Conosciamo meglio Vera Narducci e il suo movimento: la professionista fasanese è consulente aziendale che dà sostegno a livello nazionale ad aziende e privati in diversi campi, dal mettere le stesse in bonis dal punto di vista tributario a ristrutturazioni aziendali, fino all’abbattimento delle situazioni debitorie in essere con vari enti e istituti di credito e aumento commesse con piani commerciali in Italia ma soprattutto all’estero.
Quando nasce il movimento e per quale motivo decide di metterlo su?
«È proprio il confrontarsi quotidianamente con la disperazione e i problemi degli imprenditori e cittadini che mi ha portato a creare V.r.p.i. che si configura come un’unione libera e non giuridica di cittadini che chiedono tutela ad uno Stato che si è assolutamente dimenticato di loro».
È un movimento solo telematico o esiste un riferimento fisico?
«In ogni regione c’è un referente regionale Vrpi a cui tutte le partite Iva del posto possono fare riferimento e a cui vengono divulgate in maniera capillare tutte le iniziative prese dal direttivo nazionale. Di telematico c’è solo il nostro modus operandi fatto di riunioni nazionali attraverso canali multimediali».
Il movimento nasce a Fasano ma abbraccia tutta Italia: quanti aderenti ci sono e come la nostra città ha risposto finora?
«Siamo presenti in ogni regione e per essere nati solo a gennaio scorso abbiamo già superato i tremila aderenti. Il punto di forza è trovare poi in ciascun territorio associazioni e movimenti che sposano in pieno la nostra mission, diventando forze attive locali. Su Fasano siamo stati appoggiati dal movimento D508 che è stato in grado di ottenere feedback dai cittadini superiori ad ogni aspettativa».
Quali iniziative avete portato a termine finora?
«Stiamo avvicinando tutte le categorie di partita Iva. Abbiamo iniziato con un flashmob di protesta in tutta Italia a favore degli esercenti, per gli stessi, per i ristoratori, i baristi e i venditori ambulanti abbiamo presentato nelle varie Amministrazioni comunali richieste di annullamento della Tari e della Tosap. Abbiamo ascoltato le imprese edili e simili per i quali chiediamo una permanente regolarità del Durc fino a emergenza rientrata e che un’eventuale infezione da Covid-19 di un loro operaio non venga considerato come infortunio sul lavoro, gravando sull’imprenditore. Rappresenteremo i commercialisti a cui si è triplicato il lavoro, ma gli è stato negato il bonus di 600 euro, così come ai liberi professionisti iscritti ad altre casse previdenziali. E non ci fermeremo qui perché c’è tanto da fare e tante altre categorie a cui dare voce».
Come state affrontando questo periodo di crisi derivante dall’emergenza Covid19?
«Chiusi in casa in totale rispetto dell’emergenza sanitaria in corso, ma molto preoccupati per il futuro di tutti. L’economia del Paese è completamente distrutta».
Ritenete che i provvedimenti adottati dal Governo Conte siano di vostro gradimento?
«Sono delle trappole autorizzate. Il bonus di 600 euro non basta ad un’azienda il cui valore però per gli studi di settore può essere pari a tremila euro. La sospensione di tasse e tributi è un baratro perché poi ci si ritroverà a pagare quelle sospese aggiunte alle nuove maturate. Il decreto liquidità è un voler portare l’Agenzia delle Entrate e poi l’Agenzia Entrate e Riscossione direttamente nelle case di coloro che chiederanno questi famosi prestiti alle banche di cui lo Stato si farà garante. È un modo per dire “hai preso soldi dalle banche, ho garantito per te, puoi dunque pagare le rate che ti ho sospeso”».
Dove e come invece il Governo dovrebbe intervenire?
«Molto semplice: condono tombale e non sospensione delle tasse almeno fino alla primavera 2021, immissione di liquidità a fondo perduto alle aziende, nuova pace fiscale per azzerare il pregresso e ripartire da zero».
Quali sono le prossime iniziative del movimento in programma?
«Dare voce a quel popolo la cui sovranità è riconosciuta dalla nostra Costituzione e non fermarci fino a che non verremo ascoltati. Non servono spranghe o manifestazioni sotto Montecitorio, servono azioni legali e legittime ma congiunte di un popolo che si unisce e che chiede un mondo migliore. Nessun “armiamoci e partite”, solo tutti e uniti si potrà vincere».
Vorrei sapere se è giusto che noi partita iva dobbiamo percepire un bonus da 600€ mentre un operaio 800€ e un immigrato 1000€ direi che adesso basta!! Siamo noi partite iva che paghiamo le tasse.. in questo momento così critico direi basta che si incomincia a fare un po’ di pulizia e mandare un po’ di questa gente nei loro paesi nativi!!