
Amati: «É competenza dell’Enel, dovrebbe avvenire in pochi giorni o settimane»
FASANO – Dopo quasi 150 giorni dalla riapertura della nuova strada statale 172 dir., interessata per oltre tre anni da lavori di messa in sicurezza per circa tre chilometri nel tratto tra Fasano e la cosiddetta “Curva della Vernisina”, i lavori non sembrano esser stati ancora del tutto completati. Tardano, infatti, ad essere messi in funzione i nuovi pali dell’illuminazione pubblica che metterebbero ancor più in sicurezza la strada statale in questione.
Pali dell’illuminazione sistemati ai due nuovi rondò nei pressi dello stadio comunale “Curlo” e della cava “Vinci” e all’altezza della curva “Cesaretta”. Luci che renderebbero molto più visibili soprattutto le nuove rotatorie, in considerazione del fatto che si tratta di modifiche nette fatte (e che forse in pochi conoscono) in questo tratto di strada.
Il consigliere regionale Fabiano Amati, che ha voluto in prima persona la messa in sicurezza di questo tratto della strada statale 172 dir., afferma che «la messa in funzione dei pali della pubblica illuminazione è solo di competenza dell’Enel. Sappiamo – afferma a GoFasano – che i pali non sono stati messi ancora in funzione, ma siamo a conoscenza che questo avverrà nel giro di pochi giorni o settimane. Poi potremo considerare chiusi i lavori di ammodernamento di questo tratto della diramazione della 172 e sono davvero soddisfatto del risultato finale».
Amati afferma, inoltre, che nei prossimi mesi saranno messi a disposizioni ulteriori fondi economici per realizzare piccoli accorgimenti o interventi di ulteriore miglioria. «Non solo – riprende – stiamo per definire con Acquedotto Pugliese i lavori per l’utilizzo della grande terrazza realizzata sul costone di monte Cannone». Una balconata che ha inglobato le condotte dell’Acquedotto Pugliese e che unisce le curve della Madonnina e Cesaretta. Per i tempi anche qui sarà tutto da vedere.
Il progetto prevederebbe la realizzazione, sulla parte alta del costone, di una gradonatura larga tre metri circa come percorso pedonale, un belvedere. «Un balcone pedonale (forse ciclabile) – afferma Amati – con vista sulla piana degli ulivi monumentali e sul mare Adriatico, per celebrare l’opera di messa in sicurezza della strada e per ricordare una grande impresa del genio umano: la “deviazione” della foce del Sele dal Tirreno all’Adriatico, realizzata per dissetare la Puglia».
Continuiamo ad attendere.