L’incontro ha permesso ai tecnici di presentare il progetto di restauro della Chiesa Matrice di Fasano.
FASANO – Il sogno di ritorno al passato per la Chiesa Matrice di Fasano sta per diventare realtà. Lo scorso lunedì 22 gennaio, la chiesa intitolata a San Giovanni Battista ha ospitato la presentazione di un ambizioso intervento di restauro durante un incontro dal titolo “I cantieri di restauro della Chiesa di San Giovanni Battista”. L’importante evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, tecnici e figure chiave coinvolte nell’ampio progetto.
Finanziato con fondi regionali e del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), l’intervento mira a restituire alla Chiesa di San Giovanni Battista il suo aspetto originario, compromesso dai lavori degli anni ’70. Durante la serata, sono stati illustrati i dettagli dei lavori che coinvolgeranno il cappellone sopra l’altare dedicato alla Madonna del Pozzo.
Tra gli interventi previsti, spicca anche il ripristino della cantoria dell’organo a canne che sarà collocato sul portale d’ingresso. Simultaneamente, si eseguiranno lavori di consolidamento della torre campanaria, sottolineando l’attenzione dedicata al patrimonio architettonico della città.
L’incontro è stato inaugurato con i saluti di Mons. Giuseppe Favale, Vescovo della Diocesi di Conversano-Monopoli, e del sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, insieme a Francesca Riccio, Soprintendente Archeologia Bellearti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, e all’avv. Fabiano Amati, Consigliere della Regione Puglia e Presidente della Commissione Bilancio.
I tecnici hanno, in seguito, presentato dettagliatamente gli aspetti chiave del progetto, dalla cappella sopraelevata all’altare di S. Maria di Pozzo Faceto, alla nuova cantoria per l’organo a canne novecentesco e alla torre campanaria. Gli architetti Vanessa Ammirabile e Natalia D’Amico hanno relazionato sul tema “La Cappella sopraelevata dell’Altare di S. Maria di Pozzo Faceto, un palinsesto architettonico e artistico da svelare”; “Sit laus plena, sit sonora. La nuova cantoria per l’organo a canne novecentesco” è stato il progetto illustrato dall’ing. Vito Ammirabile e dall’arch. Stella Narracci; l’arch. Natalia D’Amico ha discusso sul restauro de “La Torre campanaria. Stratificazioni, vulnerabilità, interventi”; “Aspetti metodologici e approccio critico nei cantieri della Chiesa di San Giovanni Battista” sono stati esposti dall’arch. Fernando Errico e dalla dott.ssa Luisa Rosato, funzionari Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce.
Nel dettaglio, l’ing. Vito Ammirabile, tecnico di fiducia della Chiesa Matrice e che insieme a don Sandro Ramirez ha scelto l’équipe di esperti professionisti in materia, ha spiegato a Gofasano i dettagli tecnici degli interventi di restauro che, per quanto riguarda lo smontaggio e riposizionamento della macchina sonora dell’organo in controfacciata, prevedono le seguenti opere: smontaggio delle componenti dell’organo a canne collocato nella cappella sopraelevata; smontaggio dell’esistente bussola linnea di ingresso alla chiesa con recupero di due porte laterali e una porta centrale; svellimento con recupero delle lastre di pavimentazione in marmo; realizzazione di struttura a sostegno di nuova cantoria in acciaio; revisione delle componenti dell’organo, ripristino delle parti danneggiate e messa in sicurezza, adattamento e rimontaggio su nuova cantoria con integrazioni meccaniche ed elettriche; impianto elettrico connesso al funzionamento della macchina d’organo.
Il restauro delle superfici, sia decorate che prive di elementi decorativi, della Cappella sopraelevata, degli adiacenti vestiboli e della controfacciata, prevede, invece, opere di: depolveratura, rimozione della pellicola di tinteggio soprammessa e successiva estrazione di sali solubili mediante impacco con compresse assorbenti; velinatura di sottostanti pellicole pittoriche in fase di distacco o decoesione; rimozione di stuccature inidonee e/o in fase di distacco e successiva stuccatura/microstuccatura con impasti di aggregati di idonea granulometria, e calce aerea; realizzazione di intonaci e/o rasature con malta a base di grassello e/o di calce idraulica in sostituzione di rivestimenti cementizi e consolidamento delle fessurazioni; eventuale riadesione di frammenti in distacco, mediante malte adesive a base di calce idraulica o con microperni in vetroresina; reintegrazione sottotono ad acquarello di mancanze e stuccature della superficie decorata, in maniera tale da suggerire la continuità cromatica, pur nella distinzione dall’originale decorazione a finto marmo; applicazione di scialbo pigmentato con terre naturali ventilate, impiegando tecnica a velatura per le superfici prive di decoro; protezione finale delle superfici decorate con stesura di cera minerale (cera microcristallina).
Questa iniziativa segna un passo significativo nella conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale della Chiesa Matrice, testimoniando un impegno congiunto delle istituzioni e della comunità locale.