Con il romanzo “Granita e Baguette” dell’autrice siciliana si chiude la rassegna estiva organizzata dal Mondadori Point di Laura De Mola, mentre si lavora già all’edizione invernale
FASANO – Sono state le “signore di Monte Pepe” a chiudere ieri (15 settembre) la rassegna “LibriAmo…tra gli ulivi!”, promossa dal Mondadori Point locale amministrato da Laura De Mola.
Ospite della serata, nella suggestiva cornice dell’Hotel Sierra Silvana a Selva di Fasano, è stata una scatenata Catena Fiorello, che ha presentato Granita e Baguette (Giunti editore).
Complice di una chiacchierata fuori dagli schemi – coinvolgendo un ospite tra il pubblico in un siparietto stile “Uomini&Donne”, retaggio dell’esperienza dell’autrice in un’agenzia matrimoniale – la giornalista di TeleNorba, Maria Liuzzi.
In apertura di serata Laura De Mola, dopo i ringraziamenti di rito, ha anticipato al numeroso pubblico presente due dei protagonisti della rassegna invernale, per cui è già al lavoro: Donato Carrisi e Savino Zaba.
Il romanzo, terzo episodio della saga delle “signore di Monte Pepe”, è un inno alla rinascita, e come gli altri è ambientato in un paesino inventato, summa dei tanti bellissimi luoghi di montagna siculi.
Un luogo romantico, incantato e senza filtri, dove regnano solidarietà, valori sani e sentimenti belli. Dove la lingua principale è quella del popolo, il dialetto.
E dove si muovono le cinque amiche che gestiscono la famosa rosticceria.
Protagonista di questo episodio è Nunziatina, che dopo essersi tolta di dosso una relazione “tossica”, vola a Parigi dove l’aspetta un’avventura rocambolesca.
La capitale francese rappresenterà un luogo di libertà, dove la donna si ritroverà e riserverà a se stessa un po’ più di fiducia.
Tanto poi, «la vita si aggiusta da sola» ha chiosato l’autrice.
Oltre all’amore, al cibo – che ha un ruolo fondamentale nei libri della Fiorello – e alle relazioni, in questo romanzo ritorna anche la piaga del racket dell’estorsione.
«Un argomento di cui si parla sempre poco – ha asserito l’autrice – e che va affrontato con coraggio, magari senza piegarsi a un sistema che va interrotto».
Ma a trionfare per tutta la serata è stato il sorriso, più volte strappato dalla Fiorello, che si è dimostrata animale da palcoscenico. Un “vizio di famiglia”, insomma.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.