L’organizzazione agricola è tornata sulla drammatica situazione vissuta a seguito dell’emergenza coronavirus
FASANO – La CIA Agricoltori Italiani della Puglia chiede la riapertura dei mercati dei fiori e tutte le attività necessarie a far ripartire il settore florovivaistico in ogni parte della Puglia. L’organizzazione agricola, anche attraverso lettere ufficiali indirizzate ai sindaci di diversi comuni, è tornata sulla drammatica situazione vissuta dal florovivaismo a seguito dell’emergenza coronavirus. “Tonnellate di fiori stanno andando al macero”, hanno spiegato attraverso una nota i direttori e i presidenti provinciali delle diverse declinazioni provinciali di CIA Agricoltori Italiani della Puglia. “Di fatto, l’emergenza sanitaria in corso ha determinato un azzeramento della commercializzazione di tutte le produzioni, con effetti devastanti non solo a Terlizzi, vale a dire in una città e un’area con una forte presenza delle aziende florovivaistiche, ma più in generale in tutto il territorio regionale. Il rischio è il fallimento delle imprese, la perdita definitiva di migliaia di posti di lavoro, l’impoverimento di tante famiglie di imprenditori e di lavoratori che in questi anni, tra mille difficoltà e sacrifici, hanno tenuto in piedi un settore vitale, ricco di eccellenze”.
Alla luce dei chiarimenti forniti dai diversi DPCM emanati nelle ultime settimane, e da ultimo attraverso la circolare del Ministero dell’Interno del 18 aprile 2020, chiediamo la riapertura del Mercato dei Fiori di Terlizzi e di ogni altra attività del settore in tutte le province pugliesi. In precedenti occasioni e con altre nostre missive abbiamo chiesto l’apertura di un confronto per imprimere una svolta e rilanciare il Centro servizi per la commercializzazione e l’assistenza tecnica alla floricoltura”. “A nostro avviso”, ha chiarito ulteriormente Felice Ardito, presidente provinciale di CIA Levante, “il mercato, oltre a valorizzare le produzioni locali, offre uno spazio per studiare strategie di valorizzazione di un settore produttivo che merita più attenzione. Si tratta di un luogo simbolo, considerato come una delle realtà commerciali più importanti d’Italia, ma oggi è un’area mercatale che per le sue condizioni penalizza ulteriormente gli operatori e non ha sfruttato le potenzialità insite nella struttura, studiata per una serie di attività mai partite. Una struttura concepita come una struttura all’avanguardia ha più volte evidenziato problemi di allagamento.
CIA Agricoltori Italiani della Puglia, inoltre, propone un progetto per rimettere in moto tutto il settore: un piano regionale che promuova e sostenga la manutenzione del verde pubblico e il potenziamento del decoro urbano utilizzando esclusivamente piante e fiori dei floricoltori pugliesi presenti e attivi in ogni provincia. Un progetto che promuova e sostenga l’acquisizione di forniture di fiori e piante dalle aziende florovivaistiche pugliesi, comune per comune, dalla punta più a Nord della regione a quella più a Sud, in modo da comprendere ciascuna delle 6 province pugliesi. “La riapertura delle attività e dei mercati del settore florovivaistico, secondo CIA Agricoltori Italiani della Puglia”, ha aggiunto Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale dell’organizzazione, “va sostenuta attraverso progetti come quello da noi proposto e da una campagna d’informazione che promuova il florovivaismo pugliese. Servono risorse, liquidità e programmazione per ripartire veramente, altrimenti ci ritroveremo a contare le aziende che chiudono la saracinesca e a dover fare fronte a migliaia di nuovi disoccupati”, ha concluso D’Amico. “Affidiamo gli appalti per la manutenzione del verde pubblico agli agricoltori e alle aziende florovivaistiche pugliesi. E’ quanto previsto dal decreto legislativo 228 del 2001. Utilizziamo questo strumento legislativo per risollevare le sorti del settore”, ha concluso Giuseppe De Noia, componente CIA del Comitato di Distretto Florovivaistico pugliese.