Un doveroso tributo all’atleta che ha vinto il mondiale di Saccolungo 1979 e Lembeek 1986 VIDEOINTERVISTA
PEZZE DI GRECO – Una mostra rievocativa della storia sportiva e umana del nostro concittadino Vito Di Tano, campione iridato di ciclocross a Saccolongo 1979 e Lembeek 1986. Un viaggio indietro attraverso le foto, i video dell’epoca ed i tanti ritagli di giornali che hanno visto proprio Di Tano artefice di una raccolta di reperti del tempo che fu senza precedenti nel suo genere. Una raccolta genuina, ricca dei particolari, a volte, anche più irrilevanti, come la citazione su un giornale di cruciverba, fino ad arrivare alle pagine storiche de La gazzetta dello sport. Di Tano si racconta, aprendo il libro dei suoi ricordi e lo fa al museo laboratorio di arte contadina di Pezze di Greco, prendendo al balzo il suggerimento di Antoliana Palmisano che ha abbracciato a pieno la mission del Museo: far memoria di testimonianze di illustri concittadini che abbiano favorito con il loro operato il senso identitario della comunità e contribuito alla promozione del territorio di appartenenza.
La sua è una storia come quella di tanti ragazzi del sud che sudano, lottano, stringono i denti per raggiungere un’affermazione partendo da condizioni estremamente difficili.
La carriera sportiva del “gigante del fango” è costernata da mille difficoltà economiche ed umane, incidenti e perdite di cari. Un atleta che è rimasto sempre sé stesso che nella semplicità umana è riuscito a vincere due campionati mondiali di ciclocross, pur dichiarando ai primi cronisti dell’epoca una frase rimasta storica: “Non ci credo, non ci credo”.