
Il 10 gennaio i ragazzi del “L. da Vinci” hanno affrontato questa tematica con l’aiuto di esperti del settore
FASANO – “Internet, ragazzi e bullismo” sono tre parole sempre più connesse fra loro in un mondo sempre più digitalizzato e senza controllo. Per trattare di questo difficile argomento, nella giornata di venerdì 10 gennaio si è tenuto un incontro al Teatro Sociale organizzato dalla docente Domenica Liuzzi dell’I.I.S.S. “Leonardo da Vinci” di Fasano in collaborazione con l’amministrazione comunale. Presenti la dirigente scolastica Maria Stella Carparelli, la dott.ssa Anna Carbonara, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Minorile di Lecce, la dott.ssa Lucrezia Zizzi, funzionario per l’U.S.S.M. (Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni) di Lecce e l’avv. Stefano Ditano, docente di diritto e referente di cyberbullismo presso il “da Vinci”.
«Il fenomeno del bullismo in rete» ha affermato la dirigente Carparelli «è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni e ciò deve impegnare noi adulti a una responsabile attenzione perché questo è un fenomeno che porta gravi conseguenze sia per il bullo che per la vittima».
Nel bullismo, e ancor più nel cyberbullismo, tutto tende infatti a ridursi al binomio vittima-persecutore, che si cela spesso e volentieri nell’anonimato apportando un danno psicologico ripetuto nei confronti della vittima. Ed è un fenomeno che necessita di risposte immediate perché l’era digitale ha oscurato i sentimenti diretti e amplificato i danni collaterali del bullismo. Se infatti prima il danno rimaneva circoscritto lì e in quel momento, adesso la persona offesa non è più sottoposta all’ingiuria di uno o un piccolo gruppo di bulli, ma alle continue minacce di migliaia o milioni di utenti, i cosiddetti “haters”.
Il liceo d’altro canto ha partecipato a quasi 100 progetti sul tema nell’ultimo triennio oltre ad aver attivato, nell’ultimo anno, uno sportello di consulenza psicologica interna in collaborazione con la regione e con l’ASL di Brindisi grazie al quale ha potuto riconoscere le situazioni degli individui più a rischio per aiutarli.
Dopo il video-saluto di Lorenzo Simoni, co-fondatore di “Zero Bullismo”, il pubblico presente ha assistito alla proiezione del cortometraggio “Il palloncino di Arianna”, realizzato dai ragazzi della V E del linguistico, che presenta il fenomeno dell’isolamento dovuto al bullismo dei giovani ragazzi.
A prender la parola è stato poi l’avvocato Stefano Ditano che ha fatto notare come sia assente un vero e proprio “reato di bullismo e cyberbullismo”, in parte giustificato dal mondo così vario del web che è impossibile fronteggiare e controllare del tutto. «Il diritto qui arriva molto in ritardo rispetto alle nuove tecnologie, ci rifacciamo pertanto al codice penale individuando i vari reati per analogia» ha affermato Ditano, dopo un’ampia panoramica su alcuni dati che mostrano la dipendenza maggiore dagli smartphone. Il 98% dei ragazzi ha un profilo social attivo, il 75% non spegne mai il cellulare, il 51% lo controlla come primo gesto al mattino e ultimo gesto prima di andare a dormire, il 26% non esce di casa senza il caricabatterie.
Una tendenza allarmante che inevitabilmente porta all’aumento dei fenomeni di cyberbullismo. Ed il primo approccio che hanno le vittime e i bulli è con l’U.M.M.S., come ha spiegato Lucrezia Zizzi, che collabora con le scuole per cercare di trovare una soluzione pacifica ai conflitti. L’ufficio di servizio sociale per i minorenni fornisce inoltre assistenza ai minori autori di reato, imputabili se aventi più di 14 anni, e alla parte lesa nel percorso di reinserimento nella società.
La giudice Anna Carbonara ha poi spiegato quali sono tutti gli articoli del codice penale per cui un bullo può essere imputato: l’art. 612 bis per i reati di stalking, l’art. 660 per la molestia, l’art. 612 per la minaccia, l’art. 610 per la violenza privata, l’art. 600 ter e quater per i reati di pedo-pornografia ed altri ancora. «Nonostante il processo penale venga avviato spesso si scopre che già la scuola ha operato per una mediazione pacifica, per cui essa resta l’elemento fondamentale per combattere il fenomeno, insieme al ruolo dei genitori» ha infine aggiunto il Sostituto Procuratore.
Dopo la proiezione di un secondo cortometraggio, intitolato “Doppia realtà”, realizzato dal regista Fabio Vinci e classificatosi secondo al concorso nazionale “Metti a fuoco”, c’è stata la lettura del miglior elaborato del concorso interno dell’Istituto “Safer Internet Day 2019”.
A fine serata è poi avvenuta la consegna dei premi e degli attestati ai ragazzi che hanno partecipato ai vari progetti sul tema e agli esperti intervenuti da parte della docente Domenica Liuzzi, del Capitano della Compagnia di Fasano Daniele Boaglio e dell’assessore Luana Amati.