Si è concluso da poco il progetto che ha visto impegnati gli studenti dell’Alberghiero di Fasano e le associazioni di volontariato
FASANO – Si è da poco concluso “NoiconMente”, progetto rivolto agli alunni di 12 istituti scolastici superiori ad indirizzo alberghiero e promosso da UPI Puglia (Unione delle Province Pugliesi), finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Politiche Giovanili e del Servizio Civile Universale, con la partnership di numerosi enti come CSV Brindisi-Lecce, Volontariato nel Salento, Associazione Comunità Emmanuel, Onlus Terra Del Fuoco, Mediterranea Cooperativa Sociale “Il Mandorlo” ViviCastellaneta Usr Puglia.
Ad essere coinvolte sono state, dunque, diverse realtà locali, fra associazioni e cooperative, nella diffusione della cultura del consumo consapevole e di un corretto stile di vita, al fine di ridurre gli sprechi e promuovere il valore etico del cibo secondo quanto previsto dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Ma la singolarità di quanto poi è confluito nell’ambizioso risultato finale – del quale tutto fa pensare ad un prosieguo del discorso, nell’ottica di una comunione di intenti e forze da mettere a disposizione per un “futuro” sostenibile – risiede nel fatto che questo progetto è nato da una sperimentazione, iniziata al “Salvemini” già un anno fa, poco prima del ritorno della didattica a distanza con l’aggravarsi della situazione pandemica. È nato dall’idea di formare e rafforzare la cultura del consumo consapevole, del valore etico del cibo, prima attraverso dei laboratori in presenza con la realizzazione di ricettari e di una app contro lo spreco alimentare, poi non ci si è arresi e si è continuato a distanza, mediante la condivisione in tempo reale, dai laboratori del nostro Istituto, di processi, modalità, situazioni di costruzione di sensibilità attente, partecipi, protagoniste dell’idea di appartenenza ad un sistema complesso da salvaguardare, rispettare, proteggere.
Ancora una volta gli studenti del Salvemini diventano promotori di buone pratiche didattiche, miranti a creare occasioni e opportunità di aggregazione anche in situazioni particolarmente critiche, con l’obiettivo che le suddette pratiche, tipiche di un contesto prettamente scolastico, diventino assolutamente e completamente coerenti con uno stile di vita che deve essere compreso, interiorizzato, diffuso: prassi quotidiana dunque, auspicabile, comportamenti attesi, quindi messi in atto, modificatori dell’intero sistema-Terra, nella valorizzazione del contributo individuale prima, collettivo poi, in una Scuola che pone al centro le Persone.