Si accende la polemica sul cantiere della statale
FASANO – Nella giornata di ieri (8 luglio) i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli e Renato Perrini, hanno inviato le proprie dichiarazioni in merito ai lavori sulla SS172. Gli stessi erano stati sollecitati ad intervenire da parte della sezione cittadina del partito di Giorgia Meloni che ha, come gruppo FdI, seguito la vicenda con il supporto tecnico del consigliere comunale Vito Bianchi.
“Oggi per la Regione Puglia si apre una nuova fase urbanistica non scritta, ma potremmo dire di applicazione di una ‘consuetudine’: se per realizzare alcuni tratti della Statale 172 è stato possibile sventrare una collina (Monte Cannone, in quel di Fasano) e realizzare una colata di cemento (come dimostrano le foto allegate), perché ad un semplice cittadino che deve realizzare un’opera in un terreno scosceso, non deve essere permessa la stessa procedura?
Insomma, per la Statale 172 non finisce qui: siamo interessati a fare piena luce su un progetto di oltre 10 anni, con lavori che dovevano essere già completati da più di un anno. Invece siamo a un tratto (brindisino) che sarà inaugurato, forse, entro la fine di questo mese, e di un altro – Orimini, San Paolo, Martina Franca – che è totalmente fermo a causa di una variante promessa anche dall’assessore ai Trasporti, Maurodinoia, durante un sopralluogo fatto nell’aprile scorso, ma della quale non si è saputo più nulla. Sono tre chilometri di fondamentale importanza per il territorio e per i commercianti che sono praticamente bloccati. Per questo, lamentando oggi l’assenza dell’ANAS e della documentazione richiesta, abbiamo ribadito al presidente della Commissione Urbanistica-Ambiente, Campo, di ritornare a discutere già la prossima settimana.” È quanto afferma il consigliere Perrini in una nota.
A seguire, nel comunicato, vi è la riflessione di Caroli: “Le foto dimostrano che siamo di fronte a lavori che hanno comportato un danno paesaggistico di grande rilevanza: colline sventrate, centinaia di alberi d’ulivo espiantati e muretti a secco distrutti (in totale spregio delle leggi regionali) ed enormi barriere di cemento stile autostrada su una delle Statali che attraversa uno dei territori più belli d’Italia, la Valle d’Itria. Le giustificazioni sulla grandezza della strada da realizzare (10 metri) sostenute con non poco pathos dal collega del Pd Amati non possono essere accettate da chi quel paesaggio lo vuole salvaguardare perché è unico. Per questo è necessario vedere le carte del progetto iniziale per capire se quegli obbrobri sono stati previsti o meno.”