301 i votanti. Alle primarie del 2017, quando stravinse Matteo Renzi, avevano votato 885 fasanesi
FASANO – 301 votanti. E’ questo il dato d’affluenza dei fasanesi che si sono recati alle urne ieri – domenica 3 marzo – per eleggere il nuovo segretario nazionale del Partito Democratico. 885, invece, furono gli aventi diritto che si recarono al voto nel 2017 e che contribuirono alla vittoria di Matteo Renzi. Un netto crollo dell’affluenza, dunque, per il Partito Democratico fasanese.
La nostra città ha infatti registrato una delle affluenze più basse di tutta la provincia di Brindisi. Pesa, senza dubbio, la mancanza di candidati fasanesi all’Assemblea Nazionale a differenza ad esempio di Francavilla Fontana dove l’affluenza è stata più del doppio di quella fasanese, grazie alla presenza di tre candidati. A ciò si aggiunge il fatto che, nonostante un dato nazionale importante che si attesta attorno ad un milione e 700 mila elettori, il Partito Democratico continui ad essere in costante calo nei sondaggi.
I candidati alla segreteria del partito erano Nicola Zingaretti, Roberto Giachetti e Maurizio Martina. Approfondendo i dati locali si evince come i tesserati ad aver votato a Fasano siano stati 36, mentre 265 gli elettori non iscritti al partito. Tra i tesserati 26 hanno scelto Zingaretti, 7 voti per Giachetti e 3 preferenze per Martina. I restanti hanno così votato: 221 Zingaretti, 29 Giachetti e 15 preferenze per Martina. Nel totale 247 sono stati i voti per Zingaretti, 36 per Giachetti e 18 per Martina.
Come è stato riportato anche dalle principali testate italiane, il voto a livello nazionale ha rispettato le proiezioni locali ed ha da subito visto – a qualche minuto dallo spoglio – il trionfo di Nicola Zingaretti come nuovo segretario del Partito Democratico.
«Al netto del risultato elettorale, più che in linea con quanto si sta delineando su scala nazionale – commenta Fabio Sibilio, segretario cittadino del Partito Democratico – abbiamo registrato una manifestazione di affetto nei confronti del partito grazie alla sottoscrizione di diverse nuove tessere. La necessità di tornare alla vita attiva della politica e alla condivisione delle decisioni è senza dubbio il risultato più bello che ci si poteva augurare. In bocca al lupo al nuovo segretario, a lui il compito di far risplendere il centrosinistra.»
«Quello che più colpisce di queste primarie è la volontà di una comunità di voltare pagina e ripartire, con un nuovo progetto di partito e una nuova alternativa di sinistra per questo Paese. Oggi al seggio – commenta Andrea Di Bari, segretario dei Giovani Democratici – non si sono affacciati solamente i soliti noti, anzi, molti che in questi anni si sono sentiti esclusi hanno voluto ridare un’opportunità al nostro partito, e spero non li deluda.»
Un importante segnale di democrazia quello delle primarie, che sempre più spesso prende piede anche all’interno delle coalizioni di centrodestra (così come accaduto a Bari per la scelta del candidato sindaco) e che potrebbe vedere presto il centrodestra fasanese confrontarsi per la scelta del candidato sindaco alle Amministrative del 2021. Da non sottovalutare però il non facile momento che vive il Partito Democratico ad ogni livello e che dovrebbe aprire una profonda riflessione.