
Andata in scena in scena al Teatro Kennedy una delle commedie meno note di Eduardo incentrata sulla pazzia
FASANO – Le pagine più belle della letteratura mondiale devono molto al tema della pazzia: da Shakespeare a Pirandello, passando per de Cervantes ed Erasmo da Rotterdam, che alla follia ha dedicato addirittura un elogio.
Tema affrontato anche da Eduardo nella commedia Ditegli sempre di sì andata in scena ieri (26 gennaio) al Teatro Kennedy, nell’ambito della Stagione di prosa 2022/2023, approntata dal Comune di Fasano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Sul palco un cast solido e ben affiatato diretto da Roberto Andò: Tony Laudadio (Michele Murri), Carolina Rosi (sua sorella Teresa), Antonio D’Avino (Don Giovanni, il padrone di casa), Federica Altamura (sua figlia Evelina), Andrea Cioffi (Don Luigino), Nicola Di Pinto (Don Vincenzo) e Paola Fulciniti (nel doppio ruolo della cameriera Checchina e della moglie di don Vincenzo).
Nei ruoli minori Vincenzo Castellone (Ettore), Viola Forestiero (la sua fidanzata Olga), Vincenzo D’Amato (nel doppio ruolo del dottor Croce e del fioraio), Gianni Canavacciuolo (Attilio, fratello di don Vincenzo) e Boris De Paola (il cameriere).
Tutti bravi, ma la palma del migliore va allo strepitoso Andrea Cioffi, che con il suo Don Luigino, lo spiantato inquilino di Teresa, è stato protagonista di almeno due momenti di altissimo teatro comico.
La storia, sempre in bilico tra il comico e il surreale, vede il protagonista Michele Murri (Laudadio), un matto meticoloso con la mania della perfezione, che dopo un periodo di tempo trascorso in una clinica per malati di mente, fa ritorno a casa di sua sorella Teresa (Rosi).
Nonostante lui voglia rassicurare sulla sua guarigione, diventeranno inevitabili i problemi di convivenza con la sorella che lo ospita e con le persone che le ruotano attorno. Sì perché Michele, in tutta la sua ingenuità spesso scambiata per impertinenza, non riesce a tenere a freno la lingua e dice tutto, proprio tutto quello che gli passa per la testa.
Parliamo con le parole giuste se no mi imbroglio! è il suo karma. Quando invece le convenzioni di una società normale, o ritenuta tale, costringe a filtrare sempre quello che si dice. E quando ci si trova davanti a un pazzo, o a un presunto tale, la cosa migliore da fare è assecondarlo.
Ditegli sempre di sì, datata 1927 e scritta per Vincenzo Scarpetta, è uno dei primissimi testi teatrali di De Filippo e contiene in nuce i magnifici tempi comici della Commedia che hanno reso immortale Eduardo, oltre a uno dei temi a lui cari: il teatro nel teatro.
E ci regala, dalla bocca di Don Luigino, una perla: Eh, faccio ‘e scenette. Ho detto che adoro questi colpi di scena. Certe concomitanze volute da un autore di teatro per ottenere un determinato effetto, si verificano veramente nella vita. Secondo me, quello che succede nel teatro può succedere nella vita, e viceversa.
Fotoservizio di Mario Rosato.

























