Ieri, un omaggio nell’ambito dei Giovedì Culturali dell’Università del Tempo Libero
FASANO – Nell’ambito dei Giovedì Culturali messi a punto dall’Università del Tempo Libero “San Francesco d’Assisi”, ieri sera, giovedì 21 febbraio, si è voluto omaggiare un illustre fasanese, l’avvocato Aquilino Giannaccari.
L’incontro, aperto con i saluti di Palmina Cannone, presidente del sodalizio, è stato relazionato dal prof. Achille Colucci.
«Si tratta di un dovuto tributo alla vitale intelligenza e al vibrante cuore di un uomo dal quale ancora traspare, nitido, l’inconfutabile riverbero della sua geniale operosità mossa da un inestinguibile amore per ogni spazio del futuro destino della nostra terra – ha affermato Colucci – un piacevole omaggio a un grande pioniere del nostro sviluppo storico-culturale, economico e turistico». Tanti sono infatti i “segni”, ancora attuali, che Giannaccari ha lasciato nella nostra Fasano, come l’istituzione dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo, della Biblioteca Comunale, del Palazzo dei Congressi a Selva di Fasano, delle “memorie ancora parlanti” degli scavi di Egnazia, dello Zoo Safari, della Mostra dell’Artigianato Fasanese e della gara automobilistica (e all’epoca, anche motociclistica) Fasano-Selva.
L’avvocato Giannaccari fu protagonista anche della politica del tempo, sostenendo la campagna elettorale di Maria Chieco Bianchi, sindaco e poi rappresentante alla Camera dei Deputati nel collegio Bari-Foggia, ma anche ricoprendo l’incarico di consigliere provinciale nel 1956.
Venne iscritto inoltre all’albo interregionale dei giornalisti di Puglia e Lucania, lavorando per vari quotidiani tra cui “Il Meridionale”, sul quale il 25 agosto 1956 pubblicò un articolo dal titolo “L’importanza di Fasano nel quadro della regione”, ritenuto dal prof. Colucci il “manifesto civico-politico dell’avvocato”. Un articolo in cui venivano presentate le singolari risorse della nostra terra, “spazio non solo di bellezza ma anche di patrimoni storici, culturali ed artistici meritevoli di un legittimo riconoscimento e della giusta valorizzazione”.
«Un impegno più esteso della sua, purtroppo, breve stagione di vita – ha concluso Colucci – Una mente dalla vista lunga. Esempio di coraggio perseverante» ricordando come Giannaccari scomparve a soli 47 anni, nel 1972.
Ma è toccato al giornalista Franco Lisi completare l’opera, raccontando aneddoti che dipingono ancora oggi la generosità e l’umiltà di un brillante fasanese. «”Nomen omen”, nel nome c’è il destino. Aquilino, come l’aquila, volava più degli altri e vedeva più lontano, un dominatore delle vette. Era un vulcano, autenticamente democratico. Mente sempre attiva ed innovativa».
Presente in sala la figlia Dorana, omaggiata di una targa e del quadernetto dedicato a suo padre Aquilino Giannaccari, uomo senza tempo.