
Lo spettacolo “Soirèe Russe” curato da Daniele Cipriani ha omaggiato il grande impresario teatrale Sergei Diaghilev
FASANO – È stato un emozionante viaggio attraverso la storia della musica e del balletto del ‘900, quello proposto dallo spettacolo Soirèe Russe curato da Daniele Cipriani. L’omaggio ai “Balletti Russi” di Sergei Diaghilev è andato in scena ieri sera (17 dicembre) sul palco del Cinema Teatro Kennedy nell’ambito della 39ma Stagione concertistica di Fasanomusica.
Uno spettacolo che ha messo in evidenza la concezione che il grande impresario teatrale russo aveva del balletto: un’arte scenica totale, fatta di danza, musica e teatro. Osando e rischiando. Proprio come ha voluto fare Cipriani con il suo Soirèe Russe: rivisitare in chiave moderna un repertorio unico. E per farlo si è affidato alla creatività di coreografi decisamente innovativi, a quattro meravigliosi danzatori e al talento di due pianisti eccelsi, Marcos Madrigal e Alessandro Stella, che hanno suonato il pianoforte a quattro mani.
A cominciare il superbo duo Sasha Riva e Simone Repele, definiti non a caso “i poeti della danza”, che hanno coreografato e danzato il primo dei quattro meravigliosi quadri che hanno composto lo spettacolo. Il primo, Le nozze di Aurora (tatto da La Bella Addormentata) su musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. Irriverenza e leggerezza.
Nel secondo quadro, La Morte del Cigno, coreografia di Milena Zullosu musiche di Camille Saint-Saëns, a danzare è stata la delicata e aggraziata Susanna Elviretti.
Nel terzo quadro, ancora lo strepitoso duo Riva-Repele, che ne L’Uccello di fuoco, coreografato da Marco Goecke su musiche di Igor Stravinskij, ha regalato al pubblico fasanese emozioni allo stato puro, capace con il movimento del corpo di materializzare la musica anche nel silenzio assoluto.
L’ultimo quadro è stato affidato al notevole Davide Dato, che ha danzato La Saga della Primavera, coreografia di Uwe Scholz ricostruita da Giovanni di Palma su musiche ancora di Igor Stravinskij. Qui è venuta fuori la solidità del danzatore, capace di reggere, da solo, una coreografia complessa di forte impatto emotivo. Bravissimo.
Alla fine il pubblico fasanese ha tributato un lunghissimo e meritato applauso ai protagonisti di questo originalissimo spettacolo, riconoscendone lo sforzo fisico, il talento e la passione.
Fotoservizio: Mario Rosato












