
Nel maggio 2019 era finito nel registro degli indagati. Nei giorni scorsi è stato prosciolto perchè il fatto non costituisce reato.
BRINDISI – A distanza di 4 anni l’ex consigliere comunale fasanese Giuseppe Simone, che nel maggio 2019 era finito tra gli indagati, insieme ad altre persone, per bancarotta fraudolenta nella inchiesta che riguardava la gestione della Cittadella della Ricerca di Brindisi, è stato prosciolto.
Nei giorni scorsi il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi ha dichiarato il non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato nei confronti di Simone (difeso dall’avvocato Pasquale Di Natale) e di altri 5 indagati. Oltre a Simone nella inchiesta non figurano altri fasanesi.
Simone aveva rivestito l’incarico di componente del consiglio di amministrazione nel Cda della Cittadella della Ricerca dal 13 settembre 2005 al 21 dicembre 2009.
L’indagine era partita nel 2013 e riguardava la gestione della Cittadella della Ricerca di Brindisi e vedeva indagati i componenti dei consigli di amministrazione, il liquidatore ed i sindaci (ovvero i componenti del Collegio sindacale) della “Cittadella della Ricerca S.C.P.A.” (dichiarata fallita con sentenza del Tribunale di Brindisi in data 05.12.2013), l’organismo gestore della struttura ubicata tra Brindisi e Mesagne.
L’inchiesta riguardava un periodo di tempo lungo 8 anni, ovvero dal 2005, quando si tentò di salvare il parco scientifico-tecnologico ubicato tra Brindisi e Mesagne, fino al 5 dicembre 2013 quando ci fu la dichiarazione di fallimento della Cittadella della Ricerca Scpa.
A tutti gli indagati la Procura contestava il reato di “bancarotta fraudolenta aggravata, in concorso”, i quali secondo gli inquirenti “cagionavano o comunque concorrevano a cagionare il dissesto della società e poi il fallimento della stessa commettendo i fatti previsti dall’art. 2621 c.c., effettuando operazioni dolose e, per i sindaci, omettendo il dovuto controllo sull’operato dei componenti del CdA”.
A distanza di 3 anni, dunque, il Gip ha prosciolto 6 dei 12 indagati (tra cui proprio l’ex consigliere comunale fasanese), ne ha rinviato a giudizio 3 e ne ha assolto con rito abbreviato altri 2.