Il consigliere di Circoli Nuova Fasano puntualizza i criteri organizzativi differenti rispetto a Fasano
FASANO – “L’adozione della settimana corta costituisce per le scuole, in regime di autonomia, una possibilità organizzativa, ma a quanto pare nel nostro Comune si adottano criteri organizzativi differenti per motivi del tutto sconosciuti, penalizzando come al solito i cittadini delle frazioni di Pezze di Greco, Montalbano, Torre Canne e Pozzo Faceto.”
A dichiararlo è Angelo Laghezza dei Circoli Nuova Fasano in una nota a mezzo stampa.
“Con una missiva inviata a tutti i genitori, dall’Istituto Comprensivo “G.Galilei”, si vuole far presente come il Consiglio d’istituto ha deliberato una sorta di consultazione per la scuola primaria e la scuola secondaria di 1° grado, per decidere se adottare o meno la cosiddetta “settimana corta”, escludendo, stranamente, dalla consultazione, i genitori delle ultime classi dell’infanzia che l’anno prossimo saranno, però, parte integrante della scuola primaria. I problemi, però, non finiscono qua, perché in questa specie di consultazione, dalla forma alquanto democratica, si aggiunge un altro paletto e cioè il quorum dei votanti dovrà essere del 60% degli aventi diritto al voto e affinché la votazione abbia “un vincitore”, i favorevoli dovranno essere del 75% +1, della serie la settimana corta non la vogliono adottare.
Detto questo, mi domando, ma perché in tutte le altre scuole del Comune di Fasano si adotta ormai da tempo la settimana corta e nelle frazioni dobbiamo ricorrere ad una sorta di referendum dall’esito già scontato, visti i paletti imposti e i contrari non tra i genitori?
Organizzare l’attività didattica dal lunedì al venerdì, risponde al bisogno di recuperare il piacere e la libertà del “tempo oltre lo studio” nel week end, lontano dalla frenesia e dai ritmi quotidiani sempre più incalzanti. Pretendere che i ragazzi, dopo cinque giorni di lezioni, si rimettano al lavoro anche nel fine settimana può voler dire sottrarre tempo ed energie al mondo degli affetti – specialmente se entrambi i genitori, durante la settimana, lavorano – e a quelli dell’ozio creativo, dello sport e del divertimento. Molte attività extrascolastiche ormai si svolgono a Fasano il sabato mattina e quindi perché precludere tutto questo agli alunni delle frazioni?
Ecco alcune buone ragioni per scegliere la settimana corta:
1. Tiene occupati gli studenti in modo educativo e non li lascia parcheggiati davanti alla tv o al computer al pomeriggio.
2. Aiuta le famiglie a ritrovarsi avendo maggior tempo per stare con i figli: dal pomeriggio del venerdì alle 8 del lunedì mattina.
3. Offre la possibilità di fare anche attività extrascolastiche in gruppo e non da soli.
4. Limita il tempo di esposizione alle tecnologie.
5. Permette ai genitori di non doversi sentire in colpa per averli abbandonati a casa.
6. Favorisce un risparmio energetico (“ulteriori forti diminuzioni di spesa”) con un minor impatto ambientale in termini di traffico e consumi.
7. Aiuta a diminuire la possibilità del burn-out dei docenti. Due giorni di riposo sono maggiormente utili ai docenti sia per il riposo che per preparare con maggior agio l’attività didattica.
8. Per i docenti: nessun problema per il giorno libero.
Narrata la storia, passiamo alla preistoria delle frazioni, si perché oltre a non adottare la settimana corta, non è in vigore neanche il registro elettronico e i voti e le comunicazioni tra non molto ritorneranno a viaggiare con i piccioni viaggiatori. Invito l’Assessore all’Istruzione e il Sindaco ad interessarsi attivamente a questa problematica, affinché gli alunni e le famiglie del nostro Comune, siano trattati tutti allo stesso modo.”