
Il coordinamento politico di FdI, Circoli Nuova Fasano e Movimento In Comune si scaglia contro il consigliere regionale di Azione
FASANO – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del coordinamento politico cittadino di Fratelli d’Italia, Movimento in Comune e Circoli Nuova Fasano.
“Storicamente, il termine trasformismo entra nel linguaggio politico italiano negli ultimi decenni dell’Ottocento. «Trasformismo, brutta parola a cosa più brutta. Trasformarsi da sinistri a destri senza però diventare destri e non però rimanendo sinistri», scrive ben 140 anni fa Giosuè Carducci. È il 1883!!!
Il trasformista politico locale equivale ad essere un voltagabbana, un inquinatore della moralità pubblica e privata, un portatore di germi. Il sostantivo ‘trasformismo’ fa rima con ‘opportunismo’ che si accentua nel periodo elettorale.
I cambiamenti legati alla rappresentanza politica – la ‘crisi della rappresentanza’ – e il trasformismo hanno colpito anche nella nostra Fasano. È il caso del Consigliere Regionale Amati, che si è fatto eleggere nel Partito Democratico, facendo intendere di rispettare prima di ogni cosa gli indirizzi dei cittadini che lo hanno votato sulla base di un programma condiviso e su intese politiche che sono il risultato di percorsi pubblici e trasparenti che vedevano come ‘stella polare’ il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Ad un certo punto, non sentendosi considerato come sperava, ha ben pensato di iniziare una sua crociata personale dapprima contro Emiliano perché nocivo, con il suo operato, al Partito Democratico ed alle sue regole interne, e poi, non avendo avuto i risultati sperati, contro lo stesso PD reo di essere appiattito su Emiliano e la sua linea politica fino ad arrivare a lasciare lo stesso gruppo nel quale (e grazie al quale) è stato eletto in Consiglio regionale per approdare ad Azione di Carlo Calenda.
Nel corso degli ultimi 2 anni ha usato il suo ruolo di Presidente della 1^ Commissione permanente della Regione Puglia per attaccare tutto e tutti, non per la risoluzione dei problemi ma per i motivi di cui prima e per una sua personale visibilità. Potrebbe sembrare un paladino agli occhi di qualcuno ma, a nostro avviso, ha creato solo caos che potrà fare solo danno alla nostra Fasano.
Premesso ciò, chiediamo ad Amati un po’ di rispetto per i 40.000 cittadini fasanesi. Lo chiediamo a nome di tutti coloro che in quest’ultimo decennio hanno patito sofferenze di vario genere dovute a tutte le inadempienze, specialmente sanitarie, delle quali si sarebbe potuto occupare in virtù della sua funzione ispettiva in quanto consigliere regionale e che invece ha usato per altri fini. Siamo stanchi della continua querelle tra lui e tutto il Governo della Regione Puglia maturate esclusivamente per pure ambizioni politiche personali non raggiunte.
L’esperienza maturata anche come assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia non è servita da insegnamento? Oggi fa anche la vittima e si meraviglia dei ritardi accumulati nella realizzazione del nuovo Ospedale eppure, come dicevamo prima, ha fatto l’Assessore alle Opere Pubbliche con Vendola Presidente.
Amati forse non si è reso conto che nella città dove vive e guidata dalla “sua” amministrazione comunale si sta sprecando una moltitudine di tempo (troppo ed inutilmente) tra l’inizio dei lavori delle varie opere cantieriate e il reale stato delle stesse? Solo per citare alcuni esempi: Palazzetto dello Sport, PTA, Piazza Mercato Vecchio, biblioteca comunale, Palazzo dell’Orologio.
Quando Amati comunica che ‘manderà le carte all’ANAC e alla Corte dei Conti’, per quanto fatto (o meglio non fatto) dalla Regione Puglia, si rende conto che dovrebbe fare lo stesso per tutte le mancanze della ‘sua’ amministrazione comunale?
Ci viene, quindi, da chiedergli: sono state intraprese anche per questi enormi ritardi le stesse azioni suggerite da Amati per individuare eventuali responsabili? Chi pagherà per tutto questo?
Anziché continuare a perdere tempo prezioso con la convocazione di continue audizioni in commissione regionale, sarebbe forse più utile occuparsi delle più banali ed elementari problematiche che vanificano anche le più elementari attività sanitarie per i fasanesi.
Quello che tutti i cittadini devono sapere, e che non dovranno dimenticare, è chi sono i veri responsabili di tanti disagi. Bisogna che conoscano e sappiano chi sono coloro che da ormai 6 anni (e chissà per quanto ancora!!!) hanno favorito la prematura chiusura dell’ospedale Umberto I di Fasano, prima della costruzione del nuovo ospedale Monopoli- Fasano, firmando il 6 marzo 2017 il protocollo che avrebbe garantito la piena assistenza a tutti cittadini.
Un Ospedale, secondo le felicissime e fantastiche affermazioni dello stesso Amati in sede di apposizione della prima pietra nel 2018, che si sarebbe dovuto costruire e consegnare in 1.000 giorni.
Ad oggi, invece, la chiusura dei lavori, per stessa ammissione del Direttore Generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce, è slittata a luglio 2023 e che, se non ci saranno intoppi, la struttura verrà inaugurata nel dicembre 2024; giusto in tempo per la nuova campagna elettorale per le Regionali 2025?
L’unica cosa certa è che grazie alla nostra denuncia i fasanesi hanno capito che il costruendo Ospedale non ha nulla a che fare con Fasano, essendo situato in agro di Monopoli, provincia di Bari, e che tutte le attività dalla costruzione alla gestione sono di competenza della ASL di Bari. Non dimentichiamo che il buon Amati aveva dichiarato e assicurato (tanti gli articoli di stampa del 2012 a testimoniarlo, quando era assessore regionale alle Opere Pubbliche) che non avrebbe consentito la chiusura dell’Umberto I finché non avessero messo in funzione il costruendo e nuovo Ospedale.
Avallare la prematura chiusura dell’Ospedale Umberto I prima della completa realizzazione della nuova opera pubblica, che avrebbe dovuto scontare una miriade di problematiche ed imprevisti, legati ad autorizzazioni, riserve, aumenti di costi, mancanza di materie prime, revisioni prezzo, varianti, emergenza Covid, è stata una vera follia.
Infatti, non riesce nemmeno a far rispettare un Protocollo da lui voluto e fatto firmare al capo della “sua” amministrazione comunale fasanese.
Meditate e, come sempre, sapete chi ringraziare!!!”