
I genitori avrebbero voluto donare il sangue cordonale della piccolina alla banca di San Giovanni Rotondo
FASANO – “I genitori l’avrebbero chiamata Cloe, la bimba morta subito dopo il parto a Monopoli. La mamma si preparava al parto e voleva donare il suo sangue cordonale alla banca di San Giovanni Rotondo, ma purtroppo nel punto nascita di Monopoli non era possibile.”
Sono queste le parole del consigliere regionale Fabiano Amati, in un comunicato, dove continua: “e così cominciammo a capire il perché e avevamo in programma un incontro con gli straordinari medici della Casa Sollievo della Sofferenza, dove ha sede la Banca cordonale.
Cloe è morta prima del nostro incontro di oggi. Un incontro con esito da non crederci.
Le mamme vogliono donare il sangue cordonale, la Regione ci investe quasi un milione e 400 mila euro, ma i punti nascita non collaborano o non sono autorizzati. Nel 2009 le donazioni erano 2045 all’anno, nel 2021 solo 329.
Non si può tollerare tanto disinteresse su una pratica in grado di salvare la vita o di aiutare alla guarigione. Faremo questa battaglia in nome della piccola Cloe: lei è stata tra noi per pochi minuti o secondi, ma ci ha lasciato un impegno da mantenere.”