Il gruppo lamenta «i gravi disagi e l’inutilità dell’opera»
FASANO – Una nota di dissenso quella diffusa dal Movimento “in Comune” in merito ai lavori della SS. 172.
«Ci chiediamo – dichiara il gruppo – e sommessamente chiediamo a chi di competenza, non ultimo il neo-assessore comunale ai Lavori Pubblici, Antonio Pagnelli: ma con che criterio si è messa mano all’opera di rifacimento della SS. 172, nel tratto che collega Fasano con le frazioni collinari di Laureto, Cocolicchio e Selva? Quale progettualità previsionale è stata annessa a siffatta, gigantesca operazione che, per anni, letteralmente, impedirà il normale flusso carrabile su un’arteria fondamentale per i cittadini fasanesi (e non solo)? Sono state valutate le conseguenze e i disagi, francamente inammissibili, che una simile opera avrebbe comportato? Si è fatta un’analisi adeguata dei costi e dei benefici? Lo vogliamo dire a chiare lettere: le titubanze manifestate negli ultimi giorni, anche a livello politico, sull’opportunità di istituire dei sensi unici alternati, ovvero di approntare un senso unico sulla SS. 172, lasciano intendere che le idee siano davvero poco chiare, rispetto a un intervento che, oltre a essere a nostro giudizio inutile (giacché lo capirebbe anche un bambino che l’ampliamento della carreggiata favorirà l’aumento delle velocità dei veicoli e, dunque, l’incremento degli incidenti stradali), ha cambiato per sempre un paesaggio storico di ineguagliabile originalità e bellezza.
Il nastro d’asfalto che costeggiava le colline fasanesi, affacciandosi dolcemente sulla piana di ulivi che declinava fino al mare, non aveva eguali, era un patrimonio da preservare, e non da violentare, come a nostro parere è stato fatto. Fra l’altro, vorremmo anche sapere che fine abbiano fatto tutte quelle piante secolari di ulivo e di carrubo che, a decine, sono state svelte per favorire l’ampliamento della strada. Insomma: i lavori di rimodulazione della SS. 172, oltre a scempiare le caratteristiche paesaggistiche del nostro territorio, non paiono procedere secondo una logica razionale e prestabilita. Le ultime controversie su come organizzare il traffico veicolare lascerebbero difatti trasparire una “navigazione a vista”, una scarsa consapevolezza dei problemi che una simile opera avrebbe provocato al comprensorio, e per così lungo tempo. Di chi è la responsabilità? E la politica, l’amministrazione comunale del sindaco Zaccaria, nonostante i ripetuti appelli in consiglio comunale del nostro rappresentante, prof. Vito Bianchi, con quale discernimento ed efficacia sta affrontando la questione? Si è pensato, ad esempio, a migliorare la carrabilità della via vecchia per la Selva, quella delle cosiddette “giritorie”, che sta già subendo un sovraccarico di traffico? Non ci pare proprio.
Emerge, purtroppo, una scarsa consapevolezza del problema da parte di chi governa Fasano. E, di fronte a rivolgimenti socio-economici di portata inusitata, legati ai collegamenti stradali di un intero compartimento territoriale, onestamente, l’incoscienza, specie se cronica, risulta dannosissima. Se non si è capaci di prevenire i problemi o almeno di attenuarli, anche a seguito delle segnalazioni ufficiali pervenute in consiglio comunale dal movimento “in Comune”, allora è meglio che il sindaco Zaccaria e i suoi compagni di ventura si dedichino ad altro, piuttosto che al malgoverno di Fasano».