Intanto ritrovati ieri altri 5 alberi infetti nel Fasanese
FASANO – E’ ormai una vera e propria emergenza che rischia di espandersi a macchia d’olio a tantissimi altri ulivi che ricadono sul territorio di Fasano, molti dei quali secolari e monumentali.
Stiamo parlando della Xylella fastidiosa, il batterio che ha falcidiato nel Salento migliaia di ettari di uliveto, e che è presente anche in provincia di Brindisi e sul territorio di Fasano.
Ieri sera nella edizione delle ore 20 del Tg5 l’inviato Gioacchino Bonsignore ha trattato la questione con un servizio girato nelle campagne di Pezze di Greco, mettendo in risalto il pericolo (concreto) che il batterio renda la Piana degli ulivi monumentali un cimitero di alberi, come avvenuto nel Salento, e auspicando che si proceda presto alla sperimentazione dei sovrainnesti sui secolari, unica possibilità al momento di poter limitare i danni.
Il giornalista di Canale 5 ha intervistato Giannicola D’Amico, nella sua veste di componente della consulta del Parco delle Dune costiere, che da oltre 5 anni sta seguendo la problematica della Xylella a livello regionale.
Insieme a D’Amico, Bonsignore ha intervistato anche un produttore, Giacomo Asciano di Ostuni. In conclusione al servizio è stato lanciato un appello al Presidente della Repubblica.
Intanto proprio mentre andava in onda il Tg su Canale 5 è arrivata un’altra notizia allarmante.
Dal secondo aggiornamento del nuovo monitoraggio Xylella 2019 sono stati ritrovati altri 73 nuovi ulivi infetti, tra cui 5 ricadono sul territorio di Fasano. Gli altri sono stati ritrovati a Carovigno, Ceglie Messapica, Latiano, Ostuni (in provincia di Brindisi) e Monteiasi e Montemesola (in provincia di Taranto)
“Si segnalano per la loro particolare posizione- si legge su infoXylella -, compatibile con il trasporto passivo dei vettori, le 5 nuove piante infette di Fasano in tre distinti focolai nelle vicinanze della strada statale 379: il primo adiacente al mercato ortofrutticolo ma dal lato opposto (sul retro) rispetto alle due piante segnalate esattamente un mese fa nel primo aggiornamento e già abbattute; il secondo (a meno di 2 km di distanza dal primo) in prossimità dell’uscita della zona industriale sud di Fasano, ed il terzo in località Torre Canne nel rondò delimitato dall’uscita per Montalbano (direzione sud) con due piante infette, a 250 metri dal primo olivo trovato infetto lo scorso anno a Fasano. Degno di nota infine un nuovo focolaio, amministrativamente in territorio di Ostuni, ma in zona compresa tra gli agri di Cisternino e Martina Franca, che attualmente rappresenta l’intercettazione a quota più elevata (circa 350 m. slm) nonché, a meno di 4 Km dall’agro di Locorotondo, quella più prossima ai confini della provincia di Bari”.