Protestano le decine di famiglie che risiedono nei pressi della struttura faunistica fasanese. E ora chiedono corsie preferenziali
FASANO – Dopo i numerosi disagi e le reiterate proteste di molti cittadini fasanesi per il gigantesco ingorgo cittadino creatosi nella mattinata di domenica 31 ottobre, causato da una affluenza massiccia diretta presso lo Zoosafari di Fasano, a far sentire la propria voce ora sono i residenti delle contrade limitrofe al parco faunistico.
Alquanto arrabbiati e decisi ad esporre nelle opportune sedi le proprie ragioni, sono diverse le famiglie che abitano proprio nei dintorni dello zoo fasanese da tempo vessate da una situazione di disagio nei giorni di alta affluenza turistica, che nella giornata di domenica 31 ottobre ha raggiunto l’apice massimo di sopportazione.
“Adesso basta – è il commento unanime dei residenti della zona interessata – non possiamo sopportare ancora per molto queste situazioni di totale disagio ogni qualvolta si registra un affluenza record per lo zoo. Domenica scorsa –spiegano – alcuni di noi sono rimasti chiusi in casa per paura delle migliaia di persone che a frotte invadevano oltre che il piazzale di ingresso della struttura zoologica, anche le strade limitrofe, diventate meta di parcheggi abusivi di molti turisti arrivati in loco. Auto parcheggiate ovunque, e in alcuni casi dinanzi a qualche cancello privato, e addetti ai parcheggi custoditi vessati da maleducati avventori e in preda alla totale disorganizzazione. Situazioni mai viste sino ad oggi che mettono in pericolo anche la nostra sicurezza e quelli dei nostri figli”.
Un disagio che ha anche messo a dura prova la pazienza di molti residenti che, scesi in mattinata nel centro cittadino per fare alcune commesse, sono poi rimasti bloccati sulla via del rientro a causa di una gigantesca fila che interessava non solo la strada comunale che Fasano porta all’ingresso dello zoo, ma anche tutte le altre strade secondarie che lì giungono. “È stata una situazione apocalittica – affermano provati – in quanto non potevamo più far rientro nelle nostre abitazioni. Nessun percorso alternativo, né corsie preferenziali e pochissimi vigili per fare in modo che potessimo rientrare a casa con i nostri bambini. Alcuni di noi presi dalla necessità e dalla disperazione sono tornati a casa a piedi lasciando l’auto nel centro cittadino, recuperata poi in serata quando le luci dello zoo si sono spente. Ci siamo sentiti abbandonati e ignorati nelle nostre esigenze primarie e soprattutto nel diritto di raggiungere le nostre residenze.
Non abbiamo nessun livore nei confronti dello Zoosafari – concludono – perché siamo coscienti che esercitano il loro sacrosanto diritto di lavorare, ma chiediamo alle autorità competenti in materia di viabilità di creare le condizioni necessarie per permetterci di svolgere la nostra vita regolarmente anche in questi giorni dove il flusso turistico diventa molto importante. Chiediamo soltanto di creare dei percorsi o delle corsie preferenziali per favorire le nostre uscite e i nostri rientri. Inoltre crediamo che sia necessario rafforzare la sorveglianza dei parcheggi della struttura ed eliminare quelli abusivi che rischiano di creare problemi seri”.
Un grido disperato ma anche coscienzioso da parte di tutte le famiglie che vivono nella zona limitrofa al più grande parco faunistico d’Italia, pronte ad elevare la loro protesta con qualsiasi mezzo e in tutte le sedi legali e istituzionali, se mai ce ne fosse bisogno. Un richiamo forte e deciso che non può essere ignorato e che serva di monito a chi di dovere in vista dei prossimi ed imminenti weekend festivi che il calendario prevede.