Notevoli i disagi tra i tantissimi pazienti
FASANO – La storia si è ripetuta anche oggi. Questa mattina (sabato 16 febbraio) il Cup (Centro unico di prenotazione), ubicato all’interno dell’ex ospedale “Umberto I” di Fasano, non ha funzionato come avrebbe dovuto, nel senso che gli sportelli sono rimasti chiusi.
Ed anche oggi si sono registrati disagi tra le tantissime persone che si sono recate al Cup per prenotare prestazioni sanitarie (visite ambulatoriali, radiografie, prelievi per analisi, etc) da eseguire nella stessa giornata.
Otto giorni fa la situazione si era ripetuta. L’8 febbraio scorso, infatti, alle ore 7.30 i tre sportelli ubicati al piano terra dell’ex nosocomio fasanese non avevano aperto i battenti. Tra i presenti qualcuno iniziò a protestare e furono anche chiamati i Carabinieri, che, giunti sul posto, verificarono l’accaduto ed effettuarono le dovute segnalazioni di rito.
Oggi, dunque, che il Cup doveva rimanere aperto sino a mezzogiorno, il disservizio si è nuovamente verificato andando a gravare sulle spalle di ignari cittadini, non solo fasanesi ma anche provenienti dai comuni della provincia, in quanto presso l’ex ospedale “Umberto I” sono attivi diversi ambulatori che erogano diverse prestazioni.
Insomma una situazione davvero penalizzante per tantissimi cittadini.
Ci vuole una rivolta per chi amministra la città e lo fa male l’importante è riempirsi la bocca quando è tempo di elezioni ma lo fanno solo per quello per il resto non gli interessa niente
Se si arriva a sbattere la porta in faccia a utenti-pazienti,molti dei quali fanno parecchi Km per venire a Fasano,con una richiesta sulla quale è indicata una patologia da curare,qualcuno,a livello più che locale, dovrebbe dare delle risposte e anche urgentemente. Ma è, forse, uno sforzo autocritico e un riconoscimento di errori che in tanti non sono disposti a fare.Molto meglio non dire neppure perché per tali operatori sanitari si è arrivati sotto organico e non si possono pagare gli straordinari.Interruzione di pubblico servizio,intervento dei Carabinieri: e chi se ne frega.