
Il gruppo si è esibito ieri sera con opere di celebri autori, portando sul palco un genere teatrale intramontabile
FASANO – Prima della commedia musicale, prima del teatro di prosa, c’era il colorato mondo dell’Operetta.
A portarla in scena ieri sera (3 dicembre), in un gremito Teatro Sociale, il gruppo dei TeatralMusiCanti, composto da Ciro Greco (baritono), Floriana Uva (attrice e regista), Leonardo Lospalluti (mandolino) e Donato Schena (chitarra). Il gruppo, fondato nel 2015, si è consolidato negli anni con l’intento di unire la musica alla declamazione teatrale; da qui i concerti “Napule anema e core”, “Atmosfere d’altri tempi di un’Italia indimenticabile” e “Operetta”.
Uno spettacolo che ha regalato al pubblico gli intrecci d’amore e narrazione tipici di un genere teatrale sviluppatosi negli ambienti borghesi francesi e austriaci nella seconda metà dell’800, lontano antesignano dell’odierno Musical, che non si limitava al genere musicale, ma introduceva per la prima volta parti dialogate, audacemente interpretate dal duo Greco-Uva, con lo straordinario accompagnamento musicale degli strumenti a corda di Lospalluti e Schena.
Fra i brani proposti spiccano “Al cavallin é l’hotel più bel”, tratto da “Al Cavallino Bianco”,operetta in tre atti dell’austriaco Ralph Benatzky e il “Ma senza donne”, tratto da ‘La principessa della Ciarda’, un’operetta in tre atti di Leo Stein e Béla Jenbach.
Ma nella serata ha trovato ampio spazio anche la produzione italiana. Degne di nota “Il fox della luna” tratto da ‘Il Paese dei Campanelli’, la più famosa melodia dell’operetta italiana scritta nel 1932 da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, presentata al Teatro Lirico di Milano. A questa operetta, fra le più famose e rappresentate al mondo, appartiene anche “La Giavanese”, portata sul palco dal gruppo.
Non è mancato l’omaggio all’autore pugliese Mario Pasquale Costa con l’interpretazione della “Scugnizza”, operetta in tre atti che porta in scena la verace napoletanità di una donna di strada nelle difficili scelte che l’amore porta.
In chiusura l’operetta, ambientata a Parigi e suddivisa in tre atti, de “La vedova allegra” di Franz Lehar, che ha infine scatenato i meritati applausi da parte del pubblico.










