In scena ieri il nuovo appuntamento della XIII edizione del Festival
FASANO – “Quattro mura, una poltrona rossa e una sensazione di claustrofobia e inquietudine”: queste le tinte che hanno permeato ieri sera, sabato 19 novembre, il palco del Teatro Sociale con lo spettacolo “La stanza di Veronica” opera dello scrittore americano Ira Levin, già autore di classici horror come “Rosemary’s Baby”.
La pièce, sesto spettacolo per il XIII Festival “Di scena a Fasano”, e portata sul palco dalla Compagnia Giardini dell’Arte di Firenze, già protagonisti (e vincitori) per “Signorina Julie” della XII edizione, racconta una storia che nasce in un contesto apparentemente normale, ma che gli spettatori faticano in seguito a classificare.
Quattro i protagonisti di questo thriller pieno di suspense, una ragazza, Susan (Margherita Tiesi), un giovane e sfrontato avvocato, Larry (Andrea Vangelisti), una donna, Maureen (Laura Bozzi) e un uomo, John (Aldo Innocenti).
Un semplice appuntamento a cena si trasforma nell’occasione di conoscere nuove persone, in un contesto formale ma leggero. L’opportunità viene offerta alla ragazza che deve prestarsi, per donare un po’ di felicità a un’altra ragazza in fin di vita, Cissie, a ricoprire il ruolo della sorella di quest’ultima, Veronica appunto.
Quella che sembra una semplice azione innocua, alle richieste dei due anziani coniugi che lavorano per la ragazza moribonda, si rivelerà l’incipit per qualcosa di più grande e oscuro, sin da quando il primo atto si chiude con Maureen che si “trasforma” nella defunta madre di Veronica, lasciando Susan, la “nuova” Veronica, confusa. La trama subisce importanti sviluppi con la psiche dei singoli personaggi che viene rivelata, mostrando inquietudini inizialmente celate e risvolti cupi e a tratti macabri dei due coniugi. Lo spettatore si fa domande, rumoreggia e tenta di capire dove sia la verità e quali siano i tasselli mancanti di una storia il cui finale lascia tutti quanti a bocca aperta.
Così come i puzzle senza riferimenti grafici che Veronica amava comporre, così la storia si compone in un quadro terribile, senza però riferimenti e appigli certi. Un thriller che porta il pubblico a riflettere e mettere in dubbio le proprie certezze, pur restando atterriti dall’angoscia.
Il prossimo appuntamento si terrà, nella data di recupero, lunedì 28 novembre con lo spettacolo “Le sedie”.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.