Un bando fallimentare che per ora lascia il “Parco delle Rimembranze” come un luogo abbandonato e degradato
FASANO – È fallita la volontà dell’Amministrazione comunale di affidare la gestione del “Parco delle Rimembranze” di Fasano. Almeno per il momento. Ieri (22 febbraio) è stata firmata la determina comunale con la quale la dirigente Beba Calderazzo dichiara che a Palazzo di Città “non è giunta alcuna offerta per l’affidamento in concessione/gestione della villa comunale, con la realizzazione di un manufatto precario/amovibile per la somministrazione di bevande e alimenti”.
La scadenza per la presentazione delle domande era prevista per lo scorso 18 febbraio – già differita una volta – ma al bando nessuno è sembrato interessato. “Troppi vincoli, troppi paletti” è uno dei commenti rilasciati alla nostra testata da un imprenditore che aveva deciso di partecipare alla gara, salvo poi tirare i remi in barca. Imprenditori, è bene precisarlo, seriamente interessati alla presa in gestione della villa comunale e alla ristrutturazione del chioschetto per la somministrazione di bevande e alimenti.
Volontà che, a quanto pare, si è scontrata proprio contro i vincoli posti in essere nel bando stesso e dall’Amministrazione, la quale chiedeva la sostituzione dell’attuale struttura, con la stessa identica estensione, all’interno della quale realizzare anche bagni per il personale, per disabili e gli avventori. «A causa degli spazi ridottissimi, sarebbe diventato un chiosco – spiega uno degli imprenditori che era interessato alla gestione – dove vendere solo bibite e panini preconfezionati da riscaldare alla piastra». A questo punto forse sarebbe stato opportuno concedere metratura in più, proprio per rispettare i vincoli del bando stesso.
Un bando, quindi, lontano da un’idea di rilancio della zona. «Avevamo progetti davvero belli – spiega un altro imprenditore interessato alla gestione della villa comunale -, rendere quell’area un “luogo del cuore” dove vedere le famiglie acquistare la merendina prima accompagnare i propri figli a scuola oppure dove far sostare le stesse durante le calde giornate d’estate. Invece, quel bando non ci permette di fare altro se non riscaldare un panino».
Imprenditori che lamentano anche il tempo davvero ristretto, tra pubblicazione del bando e chiusura dello stesso, per presentare un progetto fattibile di gestione della villa comunale. Tanto che lo stesso Comune aveva differito i tempi della scadenza al 18 febbraio. «I nostri tecnici – affermano – mai avrebbero potuto stendere un’idea in un mese (tant’è che la scadenza è stata poi posticipata, inutilmente, di quasi venti giorni, ndr). Eravamo in tanti pronti a concorrere per rilevare la gestione della villa, ma per come è stato preparato quel bando ora la villa continuerà a rimanere abbandonata e luogo di degrado».
Ci sarebbero altri paletti che avrebbero reso inaccessibile il bando stesso, come ad esempio la obbligatorietà dell’iscrizione nel registro imprese CC.C.I.A.A. da almeno cinque anni nel ramo della somministrazione di alimenti e bevande.
Un bando fallimentare che costringerà ancora la villa comunale a non avere un gestore che se ne potrà prendere cura per almeno nove anni. E il mancato affidamento in gestione del “Parco delle Rimembranze” si va ad aggiungere all’attesa per la pubblicazione del bando per l’affidamento della villetta di Pezze di Greco, fermo nei cassetti delle scrivanie degli uffici comunali da tantissimi mesi.