Gli ambientalisti: «Il via libera alle ricerche costituisce un freno all’industria turistica»
FASANO – Torna l’incubo trivelle nei mari della Puglia. La moratoria prevista dal dl 135/2019 è scomparsa dal decreto “Milleproroghe” (approvato dal Consiglio dei Ministri del 23 dicembre scorso) e quindi nei mari che bagnano la nostra regione potranno ripartire le ricerche di petrolio e gas. E la costa tra Polignano a Mare, Monopoli e Fasano è tra quelle maggiormente interessate da questi sondaggi da parte delle multinazionali, tant’è che il sindaco del comune barese Angelo Annese si è fatto sentire domenica scorsa con un comunicato stampa: «Come abbiamo già fatto quando è stato necessario – scrive Annese –, siamo pronti a dare battaglia senza tregua. In ogni dove faremo sentire la nostra voce e le nostre iniziative legali».
A denunciare la scomparsa della norma nel decreto “Milleproroghe” sono Fulvia Gravame e Mimmo Lomelo, a nome dei “Verdi Puglia” ed “Europa Verde”, i quali addossano le responsabilità ai ministri Patuanelli e Costa del M5s: «La norma per la proroga della moratoria era stata inserita nella prima bozza – denunciano – ma poi è sparita misteriosamente. Il via libera alle ricerche di petrolio e gas costituisce un freno all’industria turistica che in Puglia si basa proprio sulla bellezza del mare. È necessario avviare una stagione di lotta contro questa politica fossile che distrugge il nostro futuro e i Verdi pugliesi saranno in prima linea insieme a chi ci vorrà stare. Chiediamo al governatore regionale Michele Emiliano – concludono – di sostenere questa battaglia per tutelare i mari che bagnano la Puglia».
Quindi, la moratoria alle ricerche petrolifere non ha avuto proroghe e scadrà a febbraio. E se non ci sarà un piano, saranno 53 i permessi finalizzati alla ricerca di idrocarburi. Uno tra tutti è quello nel tratto di costa tra Polignano, Monopoli e Fasano. Il sindaco Annese si è detto preoccupato del fatto che il Governo nazionale non abbia ancora prolungato la moratoria per sospendere le attività di ricerca e sviluppo delle risorse di gas e petrolio nel mare italiano. Tra i 53 permessi in stand-by ci sono alcuni che interessano la Puglia.
Il partito dei “Verdi” denuncia come dal decreto legge “Milleproroghe” sia scomparsa la norma che prorogava la moratoria per le autorizzazioni a nuove ricerche di petrolio in terraferma e a mare e in virtù di ciò potranno essere autorizzate nuove domande di ricerca a trivellare perché la legge prevedeva che la moratoria di 24 mesi sulle nuove autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi dovesse essere finalizzata alla redazione del piano delle aree idonee ( PiTESAI) da realizzare entro 18 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge, in assenza di questo piano sempre secondo l’art.11 ter del DL 135/ 2019 i procedimenti e le istanze di permesso riprendono efficacia entro 24 mesi: la scadenza dell’adozione del piano è febbraio 2021.