Tra le soluzioni del dirigente biancazzurro ci sarebbe quella di allungare la stagione fino al 30 agosto
FASANO – Si vuole guarda avanti in casa Us Città di Fasano, sperando che la pandemia del Coronavirus si possa quanto prima archiviare. Ora la priorità è la salute, ma quando le condizioni lo permetteranno si dovrà capire come ripartire. Certo gli scenari che emergono non sono dei migliori. Il recente Dpcm del 9 marzo scorso ha fermato lo sport italiano fino al 3 aprile, ma sembra molto probabile che la data si possa prorogare di altre settimane, se non mesi. Nell’attesa il direttore generale dell’Us Fasano Antonio Obbiettivo interviene su quelli che potrebbero essere gli scenari futuri, dando una propria chiave di lettura.
Obbiettivo, prima la salute e poi ritorniamo in campo
“In questo momento storico – spiega Obbiettivo – le priorità sono altre e il calcio non lo è sicuramente. La salute viene prima di tutto e su questo siamo d’accordo. C’è da dire però che anche nel settore del calcio dilettantistico in molti sono in gravi difficoltà poiché in tantissimi si guadagnano da vivere esclusivamente da questo sport e hanno tutto il diritto di portare a casa i contratti pattuiti. Però allo stesso tempo, gli addetti ai lavori dovranno comprendere con grande senso di responsabilità che tantissime società, essendo basate sull’economia del territorio, avranno difficoltà enormi. Servirà, quindi, compattezza ed è giusto che tutte le componenti si vengano incontro per trovare la migliore soluzione: Figc, addetti ai lavori e società”.
Non ci sono indicazioni sulla ripresa o meno della stagione, ma le voci di corridoio fanno emergere soluzioni per certi versi anche drastiche, ma ci sono anche ipotesi che sembrano molto fantasiose.
“Non facciamoci prendere da soluzioni drastiche”
“Leggo di accorati appelli – conclude il diggì – ad annullare la stagione in corso e sono completamente contrario a questa ipotesi. Poi leggo di formule strane, di soli play-off e play-out, in questa situazione ognuno giustamente dice la sua. Trovo però davvero complicate e astruse alcune soluzioni prospettate. A mio modesto modo di vedere, credo che per i dilettanti la soluzione ideale, più fattibile, meno invasiva e più lineare sarebbe quella di considerare come data di fine campionato il 30 agosto anziché il 30 giugno. Creando una “norma speciale” che consideri questo termine temporale ai fini di tesseramenti, prestiti, accordi economici etc. e ri-calendarizzando la stagione, magari in notturna se si dovesse andare verso la stagione più calda. Credo accontenterebbe tutti. Trovo inapplicabile l’annullamento di una stagione, sarebbe assurdo e ingeneroso per tutti”.
Nell’attesa resta la certezza di un decreto che ferma lo sport e per il futuro di certezze ce ne sono veramente poche. La riflessione del diggì Obbiettivo potrebbe essere una soluzione, ma resta il dato certo che il Coni in tal senso avrà un peso non secondario, senza dimenticare che nella prossima stagione ci saranno gli Europei. Non ultimo l’aspetto degli eventi aggregativi come una gara di calcio che al momento non fa minimamente immaginare un ritorno a breve ad una partita con gli stadi aperti.