La nota degli attivisti fasanesi sulle scelte dell’ADISU di Bari
FASANO – “La pubblicazione del nuovo bando ‘Benefici e Servizi’ da parte dell’Adisu Puglia (Agenzia regionale per il Diritto allo Studio Universitario) per l’anno accademico 2020/2021 ha lasciato interdetti gli studenti universitari della nostra città che si sono visti esclusi, per la prima volta dopo tanti anni, dalla tabella degli aventi diritto allo status di ‘studente fuori sede’ per la sede universitaria frequentata della città di Bari.
Come gruppo di Attivisti del Movimento 5 Stelle – comunicano gli attivisti fasanesi – ci uniamo al coro che manifesta contro questa ingiustizia. Considerare Fasano come Comune “pendolare”, comporta un notevole svantaggio economico e numerosi problemi logistici a tutti gli studenti che chiedono giustamente alla Regione un supporto economico alle spese universitarie, ma anche la possibilità di alloggiare in uno dei collegi presenti a Bari.
La scriminante per rientrare o meno in tale categoria riguarda il tempo di percorrenza per raggiungere la sede universitaria di Bari (o per meglio dire le sedi che sono ubicate in diversi quartieri di Bari, a seconda delle facoltà scelte), che deve essere pari o superiore a 65 minuti.
Cosa ha determinato questa modifica se nulla è cambiato a livello di trasporti pubblici?
Fasano fino allo scorso anno era considerato Comune “fuori sede”; oggi invece, nonostante siano rimasti immutati i criteri di valutazione, è diventato un Comune “pendolare”.
Come mai questa scelta improvvisa?
Non ci risulta siano cambiati i nostri confini geografici. Crediamo, invece, sia stata ignorata l’estensione del territorio fasanese che vede tutti gli studenti (compresi quelli frazionali), molto danneggiati da questa inspiegabile decisione. La stazione di Fasano, lo ricordiamo non è ubicata nel centro abitato, ma è raggiungibile solo con mezzi pubblici o privati e dista chilometri sia dal centro cittadino che da qualsiasi delle frazioni fasanesi, alcune delle quali non sono nemmeno direttamente collegate con i mezzi pubblici con lo scalo ferroviario.
Chi ha lezione sia di mattina sia di pomeriggio, chi non riesce a sostenere il ritmo della pendolarità ha il diritto di chiedere alla Regione quell’aiuto che per anni è stato offerto ai fasanesi, ma che quest’anno viene inspiegabilmente negato. Consideriamo inaccettabile e incomprensibile aver provocato questo disagio agli studenti fasanesi e chiediamo una rivisitazione dei criteri che hanno determinato questa decisione.
Riteniamo – concludono gli Attivisti – necessario che siano dati subito chiarimenti in merito, cosi come ci auguriamo venga cambiata quanto prima la tabella dei Comuni presenti nel bando. Auspichiamo pertanto un serio impegno da parte sia dell’Amministrazione Comunale che della Regione Puglia (anche il Comune di Cisternino compare oggi rispetto al passato, nei Comuni pendolari e non più “fuori sede” rispetto alle sedi di Bari), perché studiare è un “diritto” esattamente come sancito dalla Costituzione italiana”.