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Bette Davis una volta affermò che «la chiave della vita è accettare le sfide». Ebbene, quando mi è stato proposto di prendere le redini della testata GoFasano.it, ho pensato proprio a questo, ed ho accettato senza pensarci due volte. E sono felice per la scelta fatta. Sono stati mesi importanti questi trascorsi, fondamentali per riprendere il filo con i lettori, per farli affezionare al cambiamento. Una nuova guida e una squadra quasi del tutto rinnovata, attingendo dalle penne più brillanti della nostra Città. E i lettori ci hanno dato fiducia, anzi, hanno fatto molto di più: in pochi mesi abbiamo raggiunto numeri impressionanti, provando ad alzare giorno dopo giorno l’asticella della qualità, dell’efficienza, dell’integrità, della trasparenza.
E noi abbiamo voluto premiare tutta questa fiducia, regalando loro e regalandoci un abito nuovo di zecca. Era necessario chiudere il cerchio e dare un’impronta tutta nostra alla testata, che rispecchiasse meglio il carattere che vogliamo assumere e la direzione che vogliamo prendere. Quello che vedete da ieri, infatti, è il sito tutto nuovo, frutto di mesi di duro lavoro e di cambiamenti (che in realtà potranno verificarsi ancora, se questo servirà a migliorare). Abbiamo optato per una grafica più dinamica e intuitiva, auspicando di accontentare anche i palati più esigenti. Siamo certi che l’uso di una tecnologia più avanzata possa solo migliorare il rapporto con chi ci legge. A Leo Convertini, che ha curato il nuovo sito, il mio primo grazie.
La mia gratitudine ai lettori, prima di ogni cosa: grazie a loro abbiamo una media giornaliera di circa 15mila accessi al giornale. E infine, naturalmente alla mia squadra, senza il sostegno della quale nessun progetto sarebbe stato possibile da intraprendere: il mio braccio destro Marco Mancini, il direttore Giannicola D’Amico e la tutta la redazione; Barbara Castellano, Marisa Cassone, Dino Cassone, Cristiano Mancini, Ilaria Potenza, Mario Rosato, Francesco Schiavone e Tommaso Vetrugno. Un grazie a Pietro Deleonardis, per avermi ceduto il testimone. E a proposito di progetti, noi ne stiamo sognando tanti, perché «per realizzare grandi cose, non dobbiamo solo agire, ma anche sognare».