La vettura elettrica ha messo in mostra tutta la sua tecnologia sul tracciato internazionale di Nardò
NARDO’ – Sull’anello internazionale di Nardò sono arrivati sette record iridati per la Blizz Primatist, l’auto elettrica progettata e realizzata da un team tutto italiano. La performante monoposto guidata dal veterano Gianmaria Aghen, classe 1947, ha stupito tutti ed ora attende l’omologazione dalla Federazione internazionale dell’automobile dei record conseguiti. Una complessa macchina organizzativa a capo dell’evento e tra questi un ruolo importante lo ha svolto il fasanese Ronny Guarini che per la circostanza è stato inviato in zona dall’Aci sport per svolgere le mansioni di commissario sportivo. In altri termini il fasanese Guarini aveva il compito di rappresentare anche la Fia sul campo di gara, in un evento che non presenta la figura del direttore di gara, svolgendo la delicata e preziosa mansione di supervisore di tutta la competizione. C’è, quindi, anche la professionalità nostrana nella kermesse a carattere mondiale che si appresta a ricevere la consacrazione dei sette record mondiali battuti della Categoria VIII Classe 1 (fino a 500 kg) e Classe 2 da (500 Kg a 1.000 kg).
Ma eccole le caratteristiche del mezzo che nel primo week-end del mese ha tenuto incollati i cronometri della Ficr ed i commissari della Fia e Acisport. La Blizz Primatist in configurazione da 499 kg ha percorso 225,197 km in 1 ora, facendo registrare una velocità media di 210,743 km/h sulle 10 miglia, di 229,714 km/h sui 100 km e di 231,208 km/h sulle 100 miglia. In configurazione appesantita da 507 kg il mezzo ha invece percorso 10 miglia ad una media oraria di 227,493 Km/h, 100 km alla velocità media di 243,132 Km/h e 100 miglia a 242,878 Km/h. Sviluppata da Aghem in collaborazione con il progettista Eugenio Pagliano, la Carbonteam di Saluzzo e la Podium Engineering di Pont Saint Martin, la Blizz Primatist è propulsa da un motore asincrono a flusso assiale: quest’unità, pesante 20 kg, eroga una potenza di picco superiore ai 200 cv ed è alimentata da un pacco batterie agli ioni di litio da 2.688 celle. Il progetto ha beneficiato anche del supporto del Politecnico di Torino.
Fasano si conferma la patria dei motori a 360 gradi, culla di una celeberrima cronoscalata che negli anni sta gemmando anche competizioni in pista, facendo crescere i professionisti del motore da corsa non solo al volante, ma anche nella stanza dei bottoni del mondo roboante dei pistoni da competizione.