Più di 50 fotografie di fiori spontanei di stagione
FASANO – L’autunno lascia spazio all’inverno che però non rinuncia ai colori dei fiori di stagione. Sono proprio i fiori i protagonisti dell’opuscolo fotografico ad opera di Angela Brucoli intitolato “I fiori della quarantena del mio giardino”, edito da ABF – Edizioni Creative.
«Non finirò più di fotografare i fiori. Ce ne sono mille per ogni stagione. È un incantesimo rimanere bloccati ad ammirarli, inebrianti di profumo e di bellezza. E vorrei che fossero eterni» afferma infatti l’autrice presentando ben 58 fotografie di fiori spontanei dei mesi di marzo e aprile. «Mentre l’essere umano era costretto a fermarsi, la natura approfittava con coraggio ed energia a venir fuori, invadere i mari di pesci, le strade di fiori, l’aria di profumi, prima che “l’orco” si risvegliasse e riprendesse la sua corsa distruttiva.
Per caso ho iniziato a fotografarli a marzo durante la Quarantena – prosegue Angela Brucoli – Ho l’abitudine di camminare ogni mattina, a prim’ora, nel mio silenzioso paradiso. Saluto le piante e i fiori mentre faccio il giro della mia casa. Ma è ben diverso averci camminato a tutte le ore durante il periodo della quarantena dovuto al Covid-19. #iorestoacasa era lo slogan! Non mi rimaneva altro che passeggiare nel giardino ripercorrendolo in lungo e in largo.
Proprio questo ripetersi e perpetuarsi di un’azione che soleva essere solo mattutina, mi ha portato ad osservare meglio. Il mio sguardo si accorgeva di un nuovo fiore che si apriva alla primavera, inatteso. È stato inevitabile soffermarmi sui fiori spontanei che scoprivo tra l’erba sempre più folta per via della chiusura obbligata. Guardando con attenzione laddove mettevo i piedi, ogni giorno, nel silenzio solenne del periodo, si spalancavano chiazze di fiorellini colorati protetti dai più grandi, di colori più intensi. Che meraviglia! Ho raccolto in queste piccole pubblicazioni un grande mazzolin di fiori senza staccarli dai loro steli.
Quest’anno – prsoegue – sono sbocciati anche quei fiori che solitamente noi non permettiamo di sbucare e di cui non mi sono mai accorta della loro esistenza. Tagliamo l’erba nei campi troppo presto prima che essi nascano. I lati delle stradine di campagna vengono ripuliti già a marzo. E spesso i terreni coltivati sono diserbati. Si impedisce ai fiori il loro riprodursi e l’impollinazione attraverso gli insetti. Una biodiversità compromessa. Quando l’uomo si ferma, la natura libera la sua bellezza e la sua energia.
La fioritura è un simbolo di rinascita. È proprio in quel periodo di marzo, quando eravamo pronti a risvegliarci dal letargo invernale, il nostro Governo (a ragion veduta) ci costringeva a fermarci per arginare il male. Ma non è stato così per i fiori spontanei che, meglio degli anni precedenti, hanno potuto esprimersi e riprodursi. Di contro, proprio il settore florovivaistico è stato colpito per primo. Ci vuole almeno un anno per far nascere un fiore e quando era arrivato il momento per raccoglierlo e regalarlo è andato tutto al macero. È stato il primo settore psicologicamente colpito. Eppure, la vita continuava e la Primavera era giunta indisturbata. Bisognava fare qualcosa richiamando l’attenzione sull’argomento».
Ed è nata così l’ispirazione a raccogliere queste immagini in un piccolo libricino che si può anche scrivere. Infatti, l’autrice, che ha progettato anche la composizione grafica, ha voluto inserire un righino al di sotto di ogni immagine in modo tale che chiunque possa annotare un pensiero o semplicemente il luogo dove incontra quel fiore mentre passeggia. Ma soprattutto, si rivolge alle scuole. Gli studenti possono fare ricerca di quel dato fiore spontaneo e scriverci su quel righino il nome scientifico o volgare. Solo così quel fiore rimane impresso anche nella loro memoria.
Per Angela Brucoli anche i fiori spontanei hanno un valore fondamentale nel paesaggio rurale e urbano e, in particolare, per mantenere la biodiversità di un territorio, utile anche per la qualità della vita dei suoi abitanti. Un modo per coinvolgere i cittadini è sicuramente attraverso l’osservazione del mondo naturale che ci circonda, scoprirlo e apprezzarlo.