In una puntata andata in onda lo scorso sabato su Rai Radio 3, l’archeologo e docente fasanese ha narrato la storia dell’antica costruzione
FASANO – Una meraviglia del territorio fasanese raccontata da chi, la storia, la respira e la insegna ogni giorno.
È il sunto della puntata andata in onda lo scorso sabato 19 maggio su Rai Radio 3, per il ciclo “Le Meraviglie”, e attualmente replicabile su Rai Play Sound, in cui l’archeologo fasanese, docente presso l’Università di Bari, ha raccontato la storia del Tempietto di Seppanibale.
Trenta minuti in cui Vito Bianchi ha raccontato i segreti dell’antica costruzione, oggi appartenente alla Diocesi di Conversano-Monopoli, dal significato della sua disposizione ai particolari dei dipinti posti al suo interno.
Costruita sui fianchi di una lama durante il periodo alto-medievale, è posta in direzione perpendicolare rispetto alla Via Traiana, antico luogo di transito. A stupire – sottolinea lo scrittore – non è solo l’utilizzo di materiali differenti per la costruzione, dal calcare alla calcarenite, ma anche le scene de “L’Apocalisse” di Giovanni affrescate, oppure dipinte a secco.
Ed ancora il mistero su chi ha commissionato l’opera, probabilmente un vescovo, e la storia del suo nome, inizialmente “San Pietro in Veterano” nei documenti medievali, prima dell’attuale denominazione a seguito del possesso della Chiesa da parte di Giuseppe Annibale (Seppannibale, appunto) Indelli.
Trenta minuti in cui si perde nella storia di una delle costruzioni più belle e affascinanti dell’intero territorio pugliese.