
E’ accaduto a Bari. Il consigliere regionale fasanese ha presentato denuncia alla Polizia.
FASANO – Il consigliere regionale fasanese e presidente della commissione regionale bilancio, Fabiano Amati, all’indomani delle primarie del Partito Democratico per la scelta del candidato Governatore della Regione Puglia, alle quali vi ha partecipato piazzandosi al secondo posto, è stato fatto bersaglio a Bari di una campagna diffamatoria attuata attraverso la affissione di manifesti.
I manifesti murali, affissi per lo più nella zona dell’Università di Bari, richiamano graficamente la campagna pubblicitaria “Eni + 1” e riportano il seguente testo: “Eni + Fabiano è peggio di Eni. Liberiamo la politica dai galoppini delle lobbies. Fuori le multinazionali dei veleni dalla ricerca. Liberiamoci dall’inquinamento. Per una riconversione ecologica dell’economia, sotto controllo operaio e popolare”.
Il manifesto porta la firma di “Collettivo Guevara”.
“A Bari sono stati affissi contro di me alcuni manifesti abusivi ma soprattutto farneticanti – spiega Amati -. Con toni esaltati e disinformati, contestano le mie posizioni a favore della “prova scientifica”, in particolare sugli argomenti della Xylella, impianti di trattamento dei rifiuti, vaccini, ecc… Cioè uno straordinario programma politico per farci tornare al “Medioevo”, agevolando così l’espansione dell’infezione da Xylella, le discariche, la monnezza per strada, l’inquinamento e le malattie.
Da fasanese voglio evidenziare che questi comportamenti pervicaci non fanno che confermare quanto abbiamo sempre sostenuto in tema di Xylella, ovvero che il batterio, proprio a causa di chi mette in atto questi comportamenti anti-scienza, è ormai a casa nostra.
Si tratta di manifesti illegali per propagandare un’ideologia politica, utilizzando l’ecologia come scusa e contestando le uniche cose che ci servono per difendere l’ambiente e il paesaggio: l’educazione e la tecnologia.
E su questo sarebbe bello se la lingua di tutta la classe dirigente fosse più sciolta e sempre meno di legno”.
Amati ha annunciato di aver presentato denuncia alla Polizia.
“Non mi farò ovviamente intimidire – sottolinea Amati -, la mia posizione rimane sempre in favore della prova scientifica e dell’ambientalismo tecnologico”.
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