L’interrogazione del consigliere comunale del movimento “in Comune”
FASANO – “Quanto altro tempo e quanti altri disagi, per i cittadini fasanesi (e non solo), comporteranno i lavori di rifacimento della SS.172?”. E’ l’interrogativo posto dal consigliere comunale Vito Bianchi che, per conto del movimento “in Comune”, presenterà al prossimo consiglio comunale. Insomma l’emergenza Coronavirus non ferma la politica fasanese, che rimette sul tavolo le altre questioni del nostro territorio.
“Il comunicato emesso dall’Anas quindici mesi fa – prosegue Bianchi – così recitava (testualmente): “Lunedì 15 ottobre 2018 è stata formalizzata, presso la sede del Comune di Fasano, la consegna dei lavori da parte di Anas all’impresa aggiudicataria dell’appalto (PA.E.CO. S.r.l. con sede in Matera), alla presenza, tra gli altri, dell’Assessore alle Opere Pubbliche e Trasporti della Regione Puglia, Giovanni Giannini, del Sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, del Presidente della Commissione Bilancio della Regione Puglia, Fabiano Amati e del Responsabile del Coordinamento Territoriale di Anas, Matteo Castiglioni.
I lavori, che riguardano un tratto di circa 3 km di strada statale 172/dir, permetteranno, in sostanza, di eliminare i punti critici presenti lungo il tracciato e di ottimizzare ed omogeneizzare la geometria stradale, migliorando i livelli di servizio e le distanze di visibilità.
Nella prima tipologia di interventi rientra la realizzazione di due rotatorie: la prima ubicata all’incrocio con la strada comunale ‘via nazionale dei Trulli’ e la seconda (Rotatoria Cava) posta in corrispondenza dell’intersezione con la strada per la cava al km 6,500.
La realizzazione delle due rotatorie, poste ad una distanza di circa 500 metri, inibirà le manovre di svolta a sinistra, eliminando così pericolosi punti di conflitto.
La seconda tipologia d’interventi, riguarda l’omogeneizzazione della geometra stradale, adeguata al tipo C2 del D.M. 05/11/2001, oltre al miglioramento dei raggi di curva ed all’ampliamento delle corsie e delle banchine.
Sono previsti, infine, l’installazione di dispositivi atti ad attenuare gli impatti dovuti a incidenti (barriere di sicurezza), il rifacimento della pavimentazione con tappeto d’usura fonoassorbente e l’adeguamento della segnaletica verticale e orizzontale.
Va evidenziato che in relazione al pregevole contesto paesaggistico nel quale l’arteria stradale è inserita, verranno eseguiti numerosi lavori di mitigazione ambientale, tra i quali il rivestimento di muri in pietra locale e il reimpianto di ulivi monumentali, che derivano dalle osservazioni ricevute dagli enti preposti in fase di autorizzazione del progetto. La durata dei lavori è stimata in 450 giorni. L’intervento è finanziato dalla Regione Puglia, per un investimento complessivo di circa 14 milioni di euro”.
Ora – continua il consigliere comunale – per il termine dei lavori erano stati stimati 450 giorni. Teoricamente dovremmo essere dunque vicini alla conclusione. Ma davvero non ci pare che l’opera sia sul punto di giungere a compimento. Ecco che quindi, prima di pensare a realizzare poetici percorsi “vista-mare” a ridosso di una statale con gas di scarico a go-go (come se il nostro territorio non possedesse già tanti, e ben più salubri camminamenti, purtroppo abbandonati a sé stessi, come gli “Scalini di San Donato”), chiediamo al sindaco Zaccaria, e ai sodali della sua amministrazione, se il Comune di Fasano stia monitorando con precisione il cronoprogramma e il palinsesto dei lavori riguardanti la SS. 172; a chi o cosa siano imputabili i rallentamenti dei lavori, e dunque su chi debbano ricadere le responsabilità per l’accumulato ritardo e per i disagi arrecati soprattutto alla comunità fasanese (quella comunità che, naturalmente, è la più colpita da un’opera che, peraltro, noi del movimento “in Comune” riteniamo eccessiva e devastante per l’impatto storico-paesaggistico che essa sta comportando). Vorremmo inoltre sapere quanto ancora dureranno i lavori concernenti la SS. 172, fino al loro effettivo completamento; e, infine, vorremmo conoscere il numero e lo stato di salute degli ulivi monumentali che dovrebbero essere reimpiantati. Ferma restando la nostra netta contrarietà a un’opera che avrebbe potuto essere evitata o realizzata con un impatto ambientale certamente minore e che, finendo col favorire la velocità degli automezzi, non potrà che aumentare i rischi di incidente stradale”.