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Il gruppo fasanese di FdI denuncia illegittimità nella procedura di affidamento della gestione
FASANO – Lo scorso 9 dicembre veniva dato avvio al bando per l’affidamento della gestione della Villa Comunale e dello storico chiosco-bar, pubblicato sul sito del Comune di Fasano, ma il gruppo fasanese di Fratelli d’Italia denuncia oggi presunte illegittimità nel bando stesso in una lettera inviata alla nostra testata e indirizzata all’Amministrazione Comunale e in particolare al dirigente del settore Patrimonio Beba Caldarazzo.
“La prima anomalia – denuncia il coordinatore provinciale di FdI Francesco Fiera – riguarda l’importo di affidamento (con offerte in aumento) di € 24.000, quindi ben oltre la soglia minima prevista che è di € 5.000, così come suggerito dalla nuova Legge di Bilancio per il 2019 dove a cambiare è la soglia oltre la quale le pubbliche amministrazioni sono obbligate a ricorrere al Mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA). Il bando è stato pubblicato nel dicembre del 2020 e sulle modalità dello stesso un’amministrazione e i suoi dirigenti dovrebbero esserne al corrente”.
Il gruppo di FdI evidenzia inoltre come il bando non sia “inclusivo”, come richiesto dalla Comunità Europea e dal Codice dei Contratti in Italia. “Il bando, infatti, prevede che vi possano partecipare solo coloro i quali hanno una “Iscrizione nel Registro imprese C.C.I.A.A. da almeno 5 anni nel ramo della somministrazione di alimenti e bevande” – continua la lettera di FdI -, anche questo inaudito nel 2020”. La normativa europea afferma invece un principio di parità di trattamento, secondo il quale non si possono trattare in maniera differente due imprese che si trovino nella stessa condizione sia nella fase di ammissione alla gara sia nella fase di valutazione delle offerte.
Infine, nel bando è presente una terza anomalia legata all’impossibilità di ricorrere al diritto di avvalimento, ovvero l’istituto che consente a tutti gli operatori, anche a chi è privo di requisiti previsti dal bando, di essere ammessi alla gara. “L’art. 89 del Codice degli Appalti – prosegue il gruppo di FdI – regolamenta i casi di non ammissione all’avvalimento, qualora ad esempio le opere richiedano lavori particolarmente complessi, ma non è il caso del bando di gara promosso dall’Amministrazione Comunale di Fasano”.
“Tutto ciò premesso – conclude infine FdI –, con la presente, si chiede alle SS.VV. di annullare la procedura di gara pubblicata in data 9/12/2020 e scadente il 29/01/2021, procedendo con gli adeguamenti di legge e la ripubblicazione successiva. In caso contrario si procederà con l’informare e coinvolgere gli enti preposti al controllo delle procedure e della spesa pubblica nonché al rispetto delle leggi in vigore”.