Il movimento di Vito Bianchi rivendica la paternità delle indagini a carico dell’azienda altamurana
FASANO «Lungi da noi il volerci appuntare medagliette, ma in questi giorni in cui, rispetto alla questione Tradeco, i nodi sono arrivati al pettine, è anche il caso di dire che “carta canta” e che, a volte, “il tempo è galantuomo”.»
A dichiararlo è il Movimento “in Comune”. «Perché se è vero – prosegue la nota – come asseriscono gli organi di stampa, che l’indagine della magistratura sulle malefatte della Tradeco sono state innescate da una denuncia del giugno 2015, ebbene, proprio quella denuncia porta la firma specifica del movimento “in Comune”, nelle persone dell’allora presidente, dott. Giuseppe Pugliese, e del consigliere comunale, prof. Vito Bianchi. Sono stati questi due esponenti del movimento “in Comune”, il giorno 1 giugno 2015, a recarsi personalmente a Brindisi, presso il Tribunale, e a consegnare il rapporto che denunciava tutte le inadempienze del servizio di raccolta dei rifiuti a Fasano.
L’esposto fu l’atto finale di un percorso particolarmente acceso, dopo che, come si ricorderà, “in Comune” aveva portato più volte la questione nelle piazze, raccogliendo migliaia di cittadini attorno al problema, in consiglio comunale, sulla stampa, in conferenze nelle circoscrizioni, promuovendo pure una riuscitissima raccolta di firme sull’intero territorio comunale. Altri, è vero, avevano sollevato il problema, fra giornalisti e politici. Ma per completare l’azione politica, per condurla fino in fondo, bisognava elaborare e presentare alla magistratura un esposto circostanziato: che è stato elaborato e prodotto proprio dal movimento “in Comune”. Questo vogliamo ricordarlo non per arrogarci meriti particolari, né per sminuire l’opera di protesta politica condotta da altri dopo di noi e insieme a noi, ma per testimoniare la coerenza e la fattualità di un itinerario politico che in molti, forse, tendono a dimenticare, e che altri, invece, vorrebbero far dimenticare. Ma il movimento “in Comune”, con i suoi otto anni di vita, è sempre attivo sulla scena politica fasanese. E, per fortuna, alla fine, il tempo – conclude il Movimento – ci ha dato ragione, sulla Tradeco come su altri temi (come ad esempio la tassa per le caldaie a gas, non dovuta dai cittadini se non dopo un certo numero di anni e a determinate condizioni). E non è finita qui.»