E sulle scelte del CDA Rossini il consigliere attacca: “Probabilmente la spunteranno amici e parenti di personaggi del PD con avvisi di garanzia”
FASANO – «Dopo tanta supponenza, arroganza e mancanza di dibattito politico oggi diserterò la massima assise. La ciliegina sulla torta è stata la nota a firma del presidente del consiglio e del segretario generale che di fatto ha reso inammissibile la mozione presentata dal sottoscritto sulla proroga dei termini delle osservazioni al piano comunale delle coste».
È a dir poco infuriato, oltre che politicamente deluso, il consigliere comunale del gruppo “Con” Leonardo Deleonardis alla vigilia della massima assise cittadina. «Sembra di essere sotto dittatura – continua Deleonardis -. Si convocano commissioni di urgenza per favorire varianti su varianti già concordate senza un effettivo beneficio pubblico al netto di uffici comunali già individuati presso l’ex pretura dove il progetto di candidatura ad un finanziamento ci è costato la bellezza di 40000 euro (rigorosamente in affidamento diretto) in piena campagna elettorale regionale. Si voteranno 105000 euro di contributo alle organizzazioni del cartellone “Wow Fasano”, manifestazioni al 99% a pagamento dove l’unico beneficio è rappresentato dai biglietti omaggio riservato ai nostri amministratori congiunti e parenti abbandonando la popolazione a doversi accontentare della festa patronale.
Per non parlare delle nomine di rinnovo del CDA del Rossini dove probabilmente la spunteranno amici e parenti di personaggi del PD con avvisi di garanzia e rinvii a giudizio. È una vergogna quello che accade nel consiglio comunale di Fasano, oltre ad essere davvero una mancanza di rispetto nei confronti delle opposizioni».
Il consigliere di Con, infine, pensa di rivolgersi agli enti preposti per far valere le proprie ragioni. «Invierò una nota in Prefettura e al Ministero degli Interni – conclude – per capire dove si presenta inammissibile la mia mozione. È evidente uno scarica barile continuo di responsabilità tra sindaco, assessore, dirigente e segretario generale».