
Il territorio fasanese interessato dalla importante gara è rimasto praticamente paralizzato per mezza giornata
FASANO – Si conclude oggi uno dei week end più importanti nel panorama sportivo fasanese, che ha portato Fasano e il suo territorio ad ospitare i campionati italiani di triathlon medio 2020, in programma nell’incantevole relais di Borgo Egnazia. Un importante evento sportivo che ha visto impegnati 578 uomini e 96 donne per un totale di 676 gli atleti.
Con la Borgo Egnazia Tri si sono sfidati i triatleti più forti d’Italia in lizza per il titolo nazionale.
Un evento dall’indiscutibile importanza sia sotto l’aspetto sportivo ma anche di promozione del territorio. Un evento che, però, sotto alcuni aspetti poteva essere sicuramente gestito meglio per evitare una serie di enormi disagi che sono stati causati ai residenti e agli automobilisti in transito sul territorio e anche a numerose aziende ed esercizi commerciali.
Sia chiaro: non si è contrari a questi eventi. Tutt’altro. Perché si tratta di eventi importanti che danno ancor più lustro a un territorio che ha fatto del turismo il suo cavallo di battaglia. Però di certo la organizzazione dello stesso, soprattutto da parte delle istituzioni e di chi è preposto all’ordine e alla sicurezza pubblica, andava impostata meglio e andavano maggiormente comunicate le decisioni e i divieti alla cittadinanza.
In questi casi – trattandosi di un evento nazionale – non basta un semplice comunicato stampa che annuncia i percorsi alternativi. Serviva un informazione capillare con tutti i mezzi possibili e immaginabili (comunicati stampa, conferenze stampa, manifesti, locandine, annunci e comunicazioni da parte delle autorità preposte sui divieti imposti, sugli orari, sui percorsi alternativi) e serviva, quasi sicuramente, qualche tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati che conoscono il territorio per informare e condividere, quasi un porta a porta almeno ai cittadini residenti nelle zone interessate. Come sarebbero stati necessari i briefing con tutti gli operatori che hanno operato lungo le strade.
La gara ciclistica, infatti, che ha interessato un percorso di 90 chilometri iniziato da Savelletri e che ha proseguito nell’entroterra della Valle d’Itria passando per Cisternino, Pezze di Greco, Pozzo Faceto, Torre Canne, ha praticamente di fatto paralizzato la circolazione stradale sia su importanti arterie provinciali e comunali ma anche nei centri abitati, generando enormi disagi alla circolazione stradale e al transito di persone sul territorio, bloccando numerosi esercizi commerciali che in alcuni casi sono praticamente rimasti bloccati e “chiusi in casa” senza nemmeno essere a conoscenza di quello che stava avvenendo.
Insomma se da un lato la organizzazione dell’evento sotto l’aspetto sportivo è stata impeccabile, visto anche il livello degli atleti e della competizione, sotto l’aspetto della pianificazione del traffico e della gestione della viabilità ha fatto acqua da tutte le parti.
È mancata fondamentalmente la informazione ai cittadini, oltre che ai gestori dei trasporti pubblici, compreso ai gestori degli scuolabus, e alle aziende che hanno le sedi lungo il percorso della gara.
Non ci contano, infatti, le litigate sugli incroci da parte di automobilisti a giusta ragione inviperiti, ai quali non sono state fornite nemmeno le necessarie informazioni sui percorsi alternativi.
Il tutto ha generato una gran confusione con gente che è rimasta bloccata in strada per ore, e che non ha potuto nemmeno raggiungere il luogo di lavoro o che non ha potuto far rientro a casa o addirittura che non è potuta uscire di casa, con imprenditori e dipendenti che, all’apertura delle attività, si sono ritrovati gli ingressi delle loro aziende chiuse dal nastro bianco e rosso, e che per una intera mattinata – dalle ore 7 alle ore 14 – non hanno potuto praticamente lavorare, in quanto le strade che conducevano alle loro aziende erano interdette.
Per non parlare poi del trasporto urbano pubblico. Le corse dei pullman urbani che passano per Pezze di Greco, Montalbano, Speziale, Pozzo Faceto, Torre Canne e Savelletri, sono praticamente rimaste paralizzate. Ad alcuni pullman non è stato nemmeno consentito di fare inversione di marcia; ad altri non è stato permesso nemmeno di percorrere un breve tratto di poche decine di metri per poter immettersi su una strada non interessata dall’evento. Alcune località non sono state raggiunte per niente dal trasporto pubblico.
In molti casi è mancato il buon senso da parte di chi si trovava a presidiare i crocevia e le rotatorie. La scarsa conoscenza del territorio ha, in alcuni casi, portato a bloccare anche sensi di marcia che non interessavano i percorsi di gara ma che conducevano nei sensi opposti.
In molti altri casi è mancata l’informazione a chi era stato destinato al presidio degli incroci. Molti operatori e volontari, essendo provenienti da altre province e non conoscendo il territorio, non erano in possesso delle minime informazioni utili da fornire agli automobilisti sui percorsi alternativi da seguire. Stessa cosa per le forze dell’ordine provenienti da altri comuni che, non conoscendo la zona, si sono solo limitate a bloccare la circolazione senza poter dare le minime informazioni utili agli utenti.
A patire questa situazione anche gli scuolabus. Chi ha pianificato le azioni da mettere in campo per lo svolgimento della gara, probabilmente si sarà dimenticato che le lezioni nel terzo circolo didattico (quello che comprende le scuole delle frazioni) si svolgono anche il sabato, a differenza dei plessi fasanesi. Il che ha determinato il blocco di scuolabus con alunni a bordo per quasi due ore lungo le strade del territorio, con i genitori degli alunni a giusta ragione preoccupati e impossibilitati allo stesso tempo, per i blocchi stradali, a raggiungere i loro figli per portarli a casa.
Forse sarebbe stato più opportuno decretare la chiusura delle scuole e anche la soppressione delle linee del trasporto urbano per la giornata di ieri negli orari interessati dalla gara, come per esempio è stato fatto l’altro ieri nei comuni interessati dal Giro di Italia.
Insomma: un importante evento che, se fosse stato gestito diversamente, avrebbe generato sicuramente meno disagi ai cittadini, agli automobilisti in transito e a numerose aziende.
Ottimo articolo
Quando ci sono queste manifestazioni tutti hanno il genitore moribondo che devono necessariamente andare a trovare oppure non sanno come fare per andare a lavorare. La verità è che i cartelli di interdizione al traffico c’erano ma non si leggono o si pensa di passare lo stesso nonostante i divieti, salvo poi lamentarsi quando si rimane bloccati perchè c’è qualcuno che i divieti li fa rispettare.