Splendida prova attoriale della Imma Tataranni televisiva, in un dramma forte sui logoranti sensi di colpa, i rimorsi e la tracotanza
FASANO – Con o senza la toga, Vanessa Scalera si conferma un’attrice di razza.
La Imma Tataranni televisiva è stata la superba protagonista di La sorella migliore, andato in scena ieri (10 gennaio) al Cinema Teatro Kennedy.
Il dramma, denso e coinvolgente, diretto da Francesco Frangipane, ha aperto il 2024 della Stagione di Prosa organizzata dal Comune di Fasano con il Teatro Pubblico Pugliese.
A completare il cast Daniela Marra, Giovanni Anzaldo e Michela Martini.
Un testo, firmato da Filippo Gilli, che sprofonda il dito nella dolorosa piaga dei sensi di colpa e dei rimorsi e l’accento sull’umana debolezza della tracotanza.
Luca (Anzaldo) sta scontando gli ultimi tre anni, degli undici ai quali è stato condannato, ai domiciliari presso l’abitazione di sua sorella Sandra (Marra).
A smuovere le placide acque di questa convivenza forzata, ci pensa la sorella maggiore Giulia (Scalera), avvocatessa.
Quest’ultima rivela infatti di aver scoperto che la donna investita e ammazzata dal fratello era affetta da un tumore ormai in fase terminale.
Giulia è decisa fermamente a utilizzare quest’informazione per far riaprire il processo e ottenere così uno sconto di pena.
Riluttante invece il fratello: la libertà non potrà attenuare il senso di colpa che lo ha divorato in tutti questi anni e fatto sprofondare in un desolante pantano.
Lo sconto di pena e la conseguente scarcerazione apriranno invece, inevitabilmente, il vaso di pandora delle coscienze di tutti.
Così, i tre fratelli in presenza della madre (Martini), si affronteranno e si scontreranno duramente – nei momenti migliori del testo – su argomenti spinosi.
Sarebbe giusto, per esempio, offrire a un familiare la scorciatoia per alleviare il peso di un crimine commesso? O sarebbe più giusto invece mettere da parte il richiamo del sangue per il senso di giustizia?
Prevedibile il finale – che non riveliamo – che però nulla toglie al pathos che si respira nella seconda parte del dramma.
Che in alcune parti risulta frenato da pause troppo lunghe.
Intensa e granitica l’interpretazione della Scalera, stronza al punto giusto.
Di ottimo livello il resto del cast, perfettamente calato nelle parti.
Prossimo appuntamento: 19 gennaio con Il malloppo, interpretato da Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.