Poesia e filosofia dalla penna della giovane studentessa di Pezze di Greco.
FASANO – Roberta Di Leo, giovane autrice e attualmente studentessa di Filosofia presso l’Università del Salento, ha appena pubblicato la sua nuova opera intitolata “Memorie di un prato – La nascita di una voce”. Nata nel 2001 e residente a Pezze di Greco, Roberta si distingue per la sua passione per la poesia, un’arte che definisce tanto salvifica quanto tormentata.
L’animo inquieto e l’interesse, a tratti ossessivo, per le grandi domande senza risposta, come racconta Roberta, fanno trasparire il profondo legame che l’autrice sente con la filosofia, disciplina che l’ha portata a interrogarsi sulla condizione umana e sull’esistenza, temi che permeano la sua scrittura.
Roberta Di Leo non è nuova al panorama letterario: già nel 2019 si era distinta al premio “Similitudini in versi” del Rotary Club di Fasano, dove si è classificata seconda con la poesia “Sei ancora”. Nel 2023 ha replicato questo successo, aggiudicandosi nuovamente il secondo posto sia al Premio Letterario Internazionale “Donna” con la poesia “Elegia Notturna”, sia al concorso dell’Apollo Film Festival di Nardò, promosso dal Teatro delle Ombre, con “Memorie di un prato”.
Questa sua prima pubblicazione rappresenta un viaggio intimo e personale, una sorta di diario poetico che accompagna il lettore nel percorso di guarigione dell’autrice. Roberta racconta di un periodo della sua vita in cui si è sentita persa, incapace di provare emozioni, sia positive che negative. È stato in quel momento che ha deciso di “premere pausa” e ritirarsi in un luogo sicuro, metaforicamente rappresentato da un prato, per ritrovare se stessa.
«Ho disegnato questo prato – spiega Roberta a Gofasano – nell’attesa di ritornare a respirare». Il libro diventa così una testimonianza della sua lotta contro una società che, a suo dire, ci vuole “svuotati, privi di ogni emozione, invincibili”. Roberta si oppone a questa visione, ribadendo la sua vulnerabilità e la sua umanità attraverso le pagine di questa raccolta.
La scrittura, per l’autrice, ha avuto un potere curativo: «Rifugiarmi nel mondo della poesia mi ha tenuta in vita, mi ha restituita ad essa, mi ha permesso di dare un altro volto al mostro che abitava gli angoli della mia mente». E proprio attraverso poesie come “Il male invisibile” e “La stanza affollata”, Roberta si unisce al coro di coloro che stanno cercando di abbattere il tabù ancora presente attorno alla salute mentale.
“Memorie di un prato – La nascita di una voce” è, dunque, non solo un’opera letteraria, ma anche un atto di resistenza e di protesta contro la performatività e l’individualismo dilaganti, che troppo spesso impediscono alle persone di autodeterminarsi. Roberta Di Leo, con la sua voce giovane e appassionata, si propone come una nuova voce della poesia contemporanea, portando con sé un messaggio di fragilità e autenticità che non può lasciare indifferenti.
Questa raccolta rappresenta un invito a riscoprire la propria umanità, a non temere le proprie debolezze, e a comprendere che la vera forza risiede nella capacità di accettarsi per quello che si è: vulnerabili, fragili, umani.