
Celebrato ieri al Cinema Kennedy l’illustre concittadino fasanese grazie a un’emozionante performance dell’attore Christian Di Domenico
FASANO – Nunzio Schena era un uomo di carattere (e come poteva essere altrimenti?), un galantuomo con principi ferrei.
Un marito, un padre, un imprenditore sempre all’avanguardia. Un uomo che amava più di tutto i libri, dopo gli affetti più cari.
Ieri (31 maggio), in un Cinema Teatro Kennedy gremito, per celebrare i 100 anni della sua nascita è andato in scena lo spettacolo Nunzio Schena: il ragazzo che amava i libri.
In apertura, sul palco si sono avvicendati i tre figli dell’editore, Angela, Antonio e Roberto, accompagnati dal Sindaco Zaccaria.
È stato Roberto a ringraziare l’Amministrazione per il prezioso sostegno e i numerosi presenti che hanno voluto festeggiare la ricorrenza.
«Papà amava Fasano, e l’ha amata fino alla fine» ha dichiarato Schena.
«Bellissimo ricordarlo perché è nel cuore di tutti, e sono fiero di poter celebrare un grande concittadino» ha aggiunto il primo cittadino.
Il testo, che ha visto una lunga ricerca di testimonianze e storiografica, scritto da Onofrio Pagone, è stato raccontato da Christian Di Domenico, che ha curato anche la regia.
Un’interpretazione sorprendente ed emozionante – a cui l’attore ci ha ormai abituato –, che ha alternato alle tappe fondamentali della carriera di Schena dolcissimi ricordi e strappato sorrisi.
Performance premiata con una meritatissima standing ovation finale.
Un bambino, Nunzio, che seduto sull’altalena, sotto l’occhio vigile di suo padre Carlo, sogna di volare. Ma il gioco si spezza, il bimbo cade e si fa male.
La guarigione di Nunzio è lunga e dolorosa, a cui la vita ad appena sei anni ha riservato la prima triste sorpresa: la morte di suo padre.
Sarà sua madre Angela a crescere con sacrificio e sempre con dignità Nunzio e gli altri tre fratelli.
Nel frattempo il ragazzo immagina il suo futuro: vuole farsi prete. Per questo verrà affidato a Don Sante Perna che lo accudirà con amore.
Quello stesso don Sante che costruirà rocambolescamente l’orfanotrofio ai piedi della collina fasanese dedicata al Sacro Cuore. Istituto che verrà poi preso in gestione dai Guanelliani.
Sarà con loro che Nunzio, diventato ragazzo, imparerà l’arte della tipografia abbandonando definitivamente le velleità seminaristiche.
E sarà amore immenso ed eterno. Un amore che presto diventerà il lavoro di una vita intera.
Dalla primissima Arti Grafiche alla Tipografia Schena – quella “S” stilizzata del marchio, la portiamo nel cuore un po’ tutti –, fino alla gloriosa Schena Editore.
Tanti i successi e i riconoscimenti che supereranno anche i confini nazionali: Cavaliere di Francia, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica e una Laurea ad Honorem in Lettere presso l’Università di Pavia.
Molte le personalità a cui Nunzio, ormai uomo maturo, avrà l’onore di stringere la mano: da Papa Giovanni Paolo II al Dalai Lama.
Editore visonario, grazie anche alla collaborazione dell’amico Giovanni Dotoli, francesista e poeta illustre, saranno tanti i progetti di prestigio varati.
Ma Nunzio è stato anche un padre premuroso per ciascun suo dipendente – saranno oltre settanta all’apice del successo –, che lo ricordano e lo ricorderanno per sempre.
Ai libri ha dedicato la vita intera. Dopo gli affetti più cari: la moglie Maria e i suoi cinque figli.
Nunzio Schena, un uomo legato alle radici e alla sua terra, che ha sempre portato nel cuore quel bambino sull’altalena.
E che finalmente è riuscito a volare.
Fotoservizio di Mario Rosato.
























