Il noto giornalista e conduttore televisivo ha presentato il suo primo libro “Le dannate. Storia delle sorelle Napoli che non si arrendono alla mafia”
FASANO – Pubblico delle grandi occasioni per questo ottavo appuntamento di “LibriAmo…tra le masserie”, la rassegna organizzata dal Mondadori Point di Fasano di Laura De Mola, giunta alla sua seconda edizione.
Protagonista della serata – che si è svolta a Masseria Torre Coccaro – è stato il giornalista e conduttore tv Massimo Giletti che ha presentato il suo primo libro, edito da Mondadori, dal titolo Le dannate. Storia delle sorelle Napoli che non si arrendono alla mafia, intervistato dal direttore di Affari Italiani, Angelo Perrino.
A fare gli onori di casa è stata Laura De Mola che ha ringraziato la masseria ospitante per la disponibilità per poi passare la parola a Perrino. Prima di entrare nel vivo dell’argomento del libro, Perrino e Giletti si sono concessi uno scambio di battute sul faticoso lavoro del giornalista di cronaca, che deve essere «uomo di strada, sempre alla ricerca della notizia».
Giletti ha quindi cominciato a raccontare la genesi del libro, in cui ha raccontato una delle più esplosive inchieste di cui si è occupato durante la sua trasmissione Non è l’Arena, trasmessa su LA7 – «La sola emittente televisiva che al momento mi garantisce la libertà di dire quello che penso» – quella delle sorelle Napoli, appunto. Il suo interesse parte dal momento in cui ha letto, in un trafiletto dell’edizione locale siciliana di Repubblica, la loro vicenda. «Così mi è venuto in mente di dare una mano a queste tre donne, intrappolate in una società arcaica fortemente maschilista come quella siciliana. Non immaginavo quello che c’era dietro. Il libro racconta però la possibilità di cambiamento».
Le sorelle Napoli sono state messe ai margini della società, isolate, vivevano solo per la loro terra, che aveva nel frattempo suscitato l’interesse della mafia locale. Erano gli anni dei notevoli Fondi europei destinati all’agricoltura e soprattutto al nascente mercato dell’eolico. Le donne, vistesi alle strette, hanno così chiesto un primo aiuto direttamente a un capomafia, l’uomo che aveva protetto Provenzano durante la latitanza. L’uomo accetta di dare una mano alle Napoli, soprattutto per il timore che le forze dell’ordine potessero scoprire il covo del boss.
Poi accade che il malavitoso muore e gli succede il figlio, che invece delle sorelle non ne vuole sapere e contribuisce alle estenuanti minacce e ritorsioni a danno delle stesse. Giletti, dopo averne letto sul giornale prende “a cuore” la storia e comincia la sua scomoda inchiesta: il risultato sarà il commissariamento del comune di Mezzojuso, dove le sorelle abitano. «Dopo le dimissioni forzate del sindaco la popolazione ha avuto il coraggio di votare il partito opposto al suo. Ha sviluppato finalmente una coscienza sana».
Ma la Mafia non resta a guardare, anzi. Così come è suo modus operandi, tende a mascariare, a sporcare la reputazione anche della famiglia Napoli, diffondendo la storia che il padre delle donne sia colluso con la mafia. Giletti, col timore di aver sbagliato tutto e di essere stato tradito dalla scelta di difendere le sorelle, si tuffa negli incartamenti giusti e svela l’arcano: a essere realmente colluso con la mafia è un tale Giovanni Napoli che però non è il padre delle donne, che di nome fa Salvatore. Di qui la loro definitiva riabilitazione. Oggi le sorelle Napoli sono ritornate a godere della loro terra in tutta tranquillità, producono grano e balle di fieno.
Perrino non si è fatto sfuggire la ghiotta occasione di chiedere dello scoop fatto da Giletti con l’intervista in esclusiva a Salvatore Baiardo, del suo vaticinare l’arresto di Messina Denaro e della frase che ha fatto il giro del web: «lei sta rischiando a 360 gradi». Salvatore Baiardo, che non è né un pentito né un collaboratore di giustizia, altri non è che l’uomo di fiducia dei fratelli Graviano che hanno minacciato di morte lo stesso Giletti, che per questo motivo è finito sotto scorta.
«Hai paura?», gli ha chiesto allora Laura De Mola.
«Solo i pazzi hanno paura».
Prossimo imperdibile e ultimo appuntamento con la rassegna: sabato 28 gennaio, al Teatro Sociale, con Alessandro Daniele, figlio dell’indimenticabile Pino, che presenterà “Pino Daniele. Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce. Inizio ore 19.00.
Fotoservizio di Mario Rosato.