
Il bassista della storica band dei Pooh ha presentato il suo libro nella rassegna organizzata dal Mondadori Point di Fasano di Laura De Mola
FASANO – La musica è stata ancora la protagonista del nuovo appuntamento di “LibriAmo…tra le masserie”, la rassegna organizzata dal locale Mondadori Point di Laura De Mola.
Ospite d’eccezione è stato Red Canzian, che ieri (26 gennaio) a Masseria Torre Coccaro ha presentato “Centoparole per raccontare una vita” (Mondadori), intervistato dalla sempre brava Maria Liuzzi.
In apertura un fuori programma. Marco Mancini, socio e amico di Laura De Mola che compiva gli anni, le ha dedicato belle parole di stima e affetto.
«Sei una forza della natura, capace di elargire il suo bene a chiunque senza alcun tipo di filtro, senza barriere, e che sa occuparsi della felicità degli altri».
Grande la commozione della padrona di casa all’ingresso di Canzian con tanto di torta di compleanno e candeline accese.
Centoparole non è un’autobiografia, ma l’occasione di fare un bilancio personale spogliando 100 parole e rivestendole di un significato più intimo.
Con lo stile e la simpatia che lo contraddistinguono, l’artista si è raccontato davanti a un numerosissimo pubblico.
Partito poverissimo ma con la consapevolezza di potercela fare. «È un peccato mortale lasciare i sogni a casa e non permettere loro di volare».
Sogni che Canzian ha potuto realizzare anche grazie ai genitori, suoi primi fan, che gli hanno regalato una bella infanzia, nonostante tutto.
A suo padre è infatti dedicata la prima delle cento parole, Abbraccio. «Quelli ricevuti da lui avevano il sapore di una preghiera ed erano per me una certezza».
La parola Amicizia racchiude invece il lunghissimo e profondo legame con gli altri Pooh.
«È la cifra stilistica che ci ha sempre contraddistinto – ha spiegato Canzian –. Il talento non sarebbe bastato a coronare i 60 anni della nostra carriera».
Quindi Gratitudine, una parola spesso sottovalutata, e Complicità. Quella unica e speciale avuta con Stefano D’Orazio, un amico importante.
«A lui per primo ho raccontato della mia separazione. Stefano mi ha solo ascoltato, senza giudicarmi. Il giorno dopo è venuto con il testo di Stare senza di te».
Al pubblico divertito, Canzian ha raccontato anche dei suoi surreali primi look da rockstar e il provino fatto con i Pooh, suonando la chitarra nonostante stessero cercando un bassista.
E ancora Natura – ambientalista convinto – e Solitudine, «Che quando non è imposta diventa anche creativa».
L’ultima delle parole scelte è Zante, dedicata all’amatissimo e strambo cane di famiglia.
Il prossimo appuntamento in rassegna è per il 6 marzo con Luca Trapanese e il libro Non chiedermi chi sono.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.


















