
Il cantante e autore ligure è stato ospite della rassegna letteraria promossa da Laura De Mola e organizzata dal locale Mondadori Point
FASANO – Un magnifico e nostalgico viaggio negli ultimi quarant’anni della musica leggera italiana quello regalato al pubblico da Franco Fasano. Il cantante e autore ligure, ma di origini pugliesi dal lato paterno, è stato il protagonista assoluto, grazie alla sua simpatia e disponibilità, dell’ultimo, imperdibile appuntamento di LibriAmo…tra gli ulivi!, che si è tenuto ieri (1 agosto) nella Masseria San Giovanni. Dopo i saluti e i ringraziamenti (e un arrivederci alla prossima edizione 2022) di un’emozionata Laura De Mola – «sono felice perché chiudo con due grandissimi amici», ha confessato – che della rassegna ne è l’ideatrice assieme alla collaborazione del locale Mondadori Point, il compito di condurre i presenti in questo lungo, bellissimo viaggio, fatto di parole e di musica, è stato Savino Zaba, anticipando che la serata sarebbe stata «come entrare nel salotto di casa sua». Il riferimento era a Franco Fasano che ha presentato il suo primo libro, dal titolo Io amo. Dal muretto di Alassio al Festival di Sanremo. Dallo Zecchino d’Oro alle sigle per i cartoni animati. E non solo! (D’Idee Edizioni, presente l’editore) scritto a quattro mani con Massimiliano Beneggi, esperto e critico di teatro e musica italiana, intervenuto a fine serata in video chiamata.
Un libro che si legge e che si racconta, o come ha affermato lo stesso Fasano «un libro in vinile». Perché la storia che l’artista ha dipanato tra i vari accenni di canzoni del suo repertorio di autore e cantante è stata la sua vita, raccontata con dovizia di particolari: dall’infanzia a seguito di suo padre come aiutante fotografo in erba, all’adolescenza trascorsa nella sua stanza di Alassio a creare la sua personale hit parade con i 45 giri suonati nel mangiadischi rosso e nero; la sua passione per il calcio e quindi la sua carriera artistica iniziata con una folgorazione al Festival di Sanremo del 1971 quando vide sul paco esibirsi Josè Feliciano nella celebre Che sarà. Su quel celebre palco Fasano ci torna come interprete nel 1981, dopo svariati no, con la canzone Un’isola alle Hawaii, prodotto da Salvatore De Pasquale, in arte Depsa che lo introdurrà nell’affascinante ma complesso mondo della musica leggera. Un’esperienza traumatica che si concluderà con l’eliminazione nella prima serata.
Al Festival Fasano ci torna come autore l’anno successivo con Una sporca poesia cantata dalla giovanissima Fiordaliso e Ping Pong dal francese Plastic Bertrand, che l’anno prima aveva spopolato nelle classifiche europee con il tormentone Hula Hoop; nel 1985 con E mo e mo cantata da Peppino Di Capri e Regalami un sorriso affidata a Drupi. Nel 1987 partecipa sempre come autore con il brano Io amo, resa celebre da Fausto Leali (canzone che dà il titolo al suo libro), che l’anno dopo porterà anche al successo la sua Mi manchi (testo scritto da Fabrizio Berlincioni in seguito alla drammatica scomparsa del fratello e non pensato dunque come canzone d’amore).
Nel 1989 Fasano scrive la splendida E quel giorno non mi perderai più, che avrebbe dovuto essere cantata dal duo Leali-Oxa. Il destino vuole che il produttore decide che la canzone non si presta per le vocalità e le personalità del duo, che invece porteranno a Sanremo sempre una sua composizione, Ti lascerò (che nella sua versione originale terminava con una strofa completamente diversa e che Fasano ha regalato al pubblico), che il Festival lo vincerà addirittura. Sarà lo stesso Fasano a portare sul palco dell’Ariston la canzone “scartata”, e che diventerà alla fine la sua canzone più rappresentativa e una sorta di rilancio come interprete («o meglio come interprete così come mi ero sempre immaginato di essere cantando le mie canzoni», ha dichiarato).
Ma Fasano è stato anche autore di successo per Lo Zecchino D’Oro e ha firmato tantissime colonne sonore per cartoni animati, instaurando una lunga collaborazione con Cristina D’Avena. L’artista non si è risparmiato per tutto l’incontro, regalando ricordi di artisti pietre miliari della musica italiana come Mia Martini, Mina e Nicola Arigliano (sua la magnifica Colpevole). L’incontro non poteva concludersi che con una canzone, cantata a squarciagola anche dal pubblico, e non poteva che essere Io amo. A fare da cornice alla piacevole serata, una postazione di Poste Italiane che per l’occasione ha prodotto delle cartoline con l’annullo filatelico dedicato alla rassegna e una selezione di vini offerta da Cardone Vini di Locorotondo.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.